Magazine Sport

Scherma: intervista esclusiva a Elisa Di Francisca, ieri sera a Torino

Creato il 30 luglio 2014 da Sportduepuntozero

scherma - coppa del mondo fioretto - elisa di franciscaE’ una Elisa Di Francisca rilassata, abbronzata e a tutto tondo, quella arrivata l’altra sera a Torino quale ospite, accanto ad Andrea Macrì, atleta paralimpico della nazionale di scherma e sledge hockey, della serata “Oltre i limiti” svolta al Circolo dei Lettori di via Bogino. Un rapporto con la città che ha subito definito speciale: “Qui mi sono sempre trovata benissimo – ha esordito – in pedana e fuori. In occasione della Coppa del Mondo di fioretto il PalaRuffini è colmo di gente pronta a tifare per noi. Una bella sensazione che non si prova in tutte le città italiane. Mi manca solo la vittoria, ma prima o poi arriverà. Intanto nel 2014 a Torino ho lasciato il naso (rottura del setto che la rende ancora più affascinante n.d.r.) nel corso della finale persa contro la Deriglazova”.

Le russe, grande rivalità, la vostra, contro le nuove allieve del “vecchio” maestro, lo jesino campione olimpico a Seul 1988 Stefano Cerioni: “Indubbio – annuisce – e per questo io e le mie compagne sentiamo ancor di più il gusto della sfida. Nel mondiale appena concluso a Kazan il valore della medaglia d’oro centrata nella prova a squadre è ancora più alto perchè le abbiamo battute e in casa loro. Fantastico. Non è facile farlo perchè proprio grazie allo staff tecnico di cui dispongono, tutto italiano, che conosce le nostre mosse perfettamente, dobbiamo ogni volta inventare qualcosa di nuovo. Ma siamo brave a farlo e la soddisfazione è sempre maggiore quando compiamo l’impresa”.

Tornando al Mondiale di Kazan, la prova individuale non ha visto Elisa Di Francisca esprimersi come avrebbe voluto. Cosa è accaduto?: “Sono incappata in una delle classiche “giornate no”. Ho avuto problemi fin dal primo assalto, vinto in rimonta dal 12-14 all’ultima stoccata. Poi ho ceduto nei quarti. Peccato ma può capitare. Non avevo le giuste sensazioni. Un attimo dopo la sconfitta ho archiviato l’avventura e sono andata oltre, alle prove successive”. Quella a squadre, appunto, con un altro grande oro, l’ennesimo della vostra storia infinita e vincente. Quale il segreto?: “Siamo l’Italia. Non c’è nessuna squadra come noi. La nostra forza sta nelle diversità. Proveniamo da scuole schermisitiche differenti e dal mix scaturisce qualcosa di eccezionale”.

La scuola jesina, che l’ha cresciuta, è storica. Quanto deve alla città marchigiana e all’ambiente nel quale si è formata?: “Molto, non potrei dire altro. I campioni creano altri campioni. Mi ricordo piccolina in sala scherma seguire gli allenamenti di Stefano Cerioni, Giovanna Trillini, Valentina Vezzali. Ore e ore, tutti i giorni della settimana, instancabili. Impari tanto e cresci con lo stesso tipo di atteggiamento. Così il successo di Giovanna Trillini alle Olimpiadi di Barcellona. La vidi e pensai….un giorno vorrei riuscire a farlo anch’io”.

coppa del mondo fioretto

Oggi Giovanna è l’allenatrice di Elisa Di Francisca: “Un rapporto tra donne – precisa – inizialmente non facile poi diventato bellissimo. Quando Cerioni ha deciso di cambiare terra schermistica andando in Russia sono rimasta spiazzata. Tecnicamente lui è più alto quindi ho dovuto parametrarmi con una nuova “misura” in pedana, allenandomi con Giovanna. Piano piano ci siamo intese ed ora il feeling è perfetto. Le donne hanno maggiore determinazione degli uomini e riescono a fare la differenza”.

Nella scherma e nella vita Elisa Di Francisca ama farla, quale personaggio mai banale, pronto alla battuta ed autentico, nel vero senso del termine: “In pedana e nella vita amo improvvisare. Non mi piacciono troppo gli schemi, anche se considero il sacrificio alla base di tutto. Solo con questo si riesce ad arrivare, ed è quello che cerco di insegnare agli altri, specialmente ai ragazzini che fanno scherma nel mio circolo. Quando attraverso il sacrificio ottieni il risultato allora è ancora più esaltante”.

Come l’esperienza avuta a Ballando con le stelle?: “Certamente – risponde prontamente – è stata bellissima e gratificante. Ho conosciuto persone bellissime e motivanti. Una parentesi della mia vita che rifarei volentieri. Ho scoperto anche il mio lato più femminile attraverso il ballo. Senza dimenticare l’impegno estremo nell’imparare a memoria 12 coreografie e ripetere un passo anche per un’ora intera al fine di assimilarlo”.

Dopo la scherma cosa vede Elisa Di Francisca nella propria vita?: “Una famiglia, la figura di mamma, un lavoro diverso per rimettermi in gioco”. Una scelta dietro l’angolo o ancora lontana?: “L’amore non è programmabile, quindi non parlo di tempistica. La scherma è però ancora il mio piacevole quotidiano. Fino a quando ci sarà il sorriso, la voglia di allenarsi per cinque, sei ore al giorno, di raggiungere la palestra, girare il mondo con le gare, non smetterò. Quando il divertimento verrà meno la scelta sarà naturale”.

Obiettivo Rio 2016?: “E’ bello visibile, per difendere il titolo di Londra 2012. Non sarà facile perchè dovrò essere tra le due aventi diritto. La sfida inizierà già ad ottobre con la prova di Coppa del Mondo a Cancun. Bisognerà correre…ma non mi spaventa”. Elisa Di Francisca sarà nuovamente a Torino negli ultimi mesi del 2014, per una prova di Coppa del Mondo diventata Grand Prix, femminile e maschile: “Un grande evento che cercherò di affrontare al massimo della forma”.

Per ricaricare le batterie la jesina è pronta ad alcune settimane di vacanza: “Dal 4 all’11 agosto in Sardegna….non dico dove altrimenti mi seguite. Sarà in una parte nobile dell’isola anche se andrò a caccia delle calette appartate per avere un po’ di relax e tranquillità. Poi due settimane in Sicilia, alternate a brevi ritorni nella mia Jesi”. Poi di nuovo in pedana, strumento essenziale per praticare una delle discipline più belle e affascinanti dell’intero panorama sportivo: “La scherma ti pone ogni volta davanti ai tuoi limiti, in allenamento e in gara. Devi superarli e andare oltre, come nella vita”.

Impresa pienamente riuscita anche ad Andrea Macrì, che pensa al presente e al futuro, senza mai guardarsi indietro e insegna nelle scuole ai più giovani il segreto della rinascita dopo la grande paura.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :