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Scherza coi santi

Creato il 25 marzo 2012 da Lucas

La Lettura, supplementodomenicale culturale del Corriere della sera, offre oggi un articolodi Edoardo Camurri, «La guerra santa degli atei»,che fa felice di essere, noi italiani, degliemarginati culturali, degli inascoltati e, quindi, illeggibilipolemisti che nessuno si prende la briga di considerare e discutere(salvo rarissime eccezioni, beninteso). Ma la colpa, sia chiaro, nonè di Camurri, bensì del direttore editoriale de LaLettura che avrebbe il dovere dileggere prima di pubblicare siffatti, riprovevoli, articoli. Peccatoche non sia online perché merita leggerlo per capire di cosa stoparlando. Per rimediare, cercherò di riportare alcuni stralci scannerizzati.

Scherza coi santi

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Allora,secondo Camurri, Dawkins sarebbe intolleranteperché «ha ribattuto inorridito» a de Bottom che sarebbepreferibile raccogliere fondi per altri scopi (come l'insegnamento),anziché costruire un tempio. Ora, se al ribattere (rispondere,replicare, obiettare) corrispondesse sempre l'essereintollerante, beh, credo chenessuno si salverebbe da tale accusa. Lo stesso Camurri, infatti, conun tono che si pretende ironico, ma che sta all'ironia come MassimoBoldi sta a Woody Allen, appare un divertito censoredi queste bagatelle in campo ateo. Bagatelle che non sono certo queltipo di contese che lui e altri neocon e teocon (loro sìintolleranti)pretendono che siano. «Gliatei radicali hanno reagito con incredibile violenza: insulti eminacce di morte» scriveCamurri, riportando solo la divertente offesadi P.Z. Myers, ma nessuna minaccia di morte, giacchénessun intellettuale ateo,radicale o non, ha minacciato di morte alcuno, tantomeno de Botton. Se così fosse, Camurri aveva il dovere di riportarela fonte precisa dellaminaccia*. Ma non ha potuto farlo, dato che, tra gli atei, nemmeno trai più agguerriti, si nasconde la stessa intolleranza e la stessa malafede di unayatollah o di un reverendo fondamentalista americano.
Dopoquesto tentativo mal riuscito di mostrare una contesa aleatoria einsussistente, Camurri dà sfoggio del suo nozionismo sulla materia con unpiccolo, succinto, bignamino sui protagonisti che compongono lagalassia atea.**

Scherza coi santi

c.s.

D'obbligo è statocitare il suo mentore ufficiale, Gianni Vattimo, in compagnia di unoche ateo non è (Vito Mancuso). Ma a parte ciò, la cosa che più merita leggere è il finalino dapointe assassine di Camurri, il quale prima rammenta un episodio polemico tra lafemminista Watson e lo stesso Dawkins di cui sarebbe stato necessario riportare almeno una fonte (un link) per capire come sono andate le cose; e, poi, scrive quella spettacolare frase su Dio, ad effetto boomerang come non mai, perché la sua è una battuta così arguta da essere divinamente ridicola. Già. Il ridicolo... Tutto l'articolo di Camurri è permeato da una spiritosagginemal posta e inopportuna che andrebbe presa a esempio nelle scuole di giornalismo per distinguere chi è veramente ungiornalista d'informazione culturale (qualiche siano le sue opinioni in merito agli argomenti trattati) e chiinvece no... come Camurri***, il quale occupa per grazia ricevuta (da chi?) uno spazio che nuoce a La Lettura stessa.

*Mi sembra pacifico che per minaccia di morte debba intendersi un vero e proprio editto e non un commento minaccioso, magari di un lettore che augura a qualcuno di morire. In fondo - ricordate? - anche Sgarbi al Maurizio Costanzo Show cercò di farsi notare al grande pubblico augurando la morte a Federico Zeri. Eppure nessuno lo arrestò.**Tral'altro, in testata, v'è un grafico ove viene appunto mostrata taleGalassia.***Anchese è stato anche un personaggio televisivo, e pur essendo, per formazione, un filosofo, io non so quali galloni abbia conquistato sul campo Camurri per meritarsi il privilegio di tale spazio. Inoltre, visto che tratta un argomento particolare come l'ateismo, sarebbe stato opportuno ch'egli avesse detto come la pensa lui circa la credenza o meno in Dio;  noi, così, possiamo soltanto presumere che sia un pensatore debole o un neocon alla cazzo di Rocca (Christian).

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