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Schettino: la Procura rifiuta il patteggiamento

Creato il 18 luglio 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online

Francesco Schettino rimane l’unico imputato per il naufragio della nave Costa Concordia, incidente che il 13 gennaio 2012 causò la

Foto Rvongher, licenza CC BY-SA, modificata

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 morte di trenta persone. Nella giornata di mercoledì, il comandante è tornato in aula a Grosseto. La donna di origine moldava che si trovava con lui nella cabina di comando al momento dell’incidente, Domnica Cemortan, si è costituita parte civile.

“La sera del naufragio all’Isola del Giglio, aiutai il comandante Schettino a portare delle borse; erano momenti di grande confusione e ci si aiutava tutti. Non so cosa contenessero quelle borse, ma lo aiutai”. Queste le parole di Domnica che ha poi ribadito di non aver mai detto: “Schettino ti amo”, e in accordo con i suoi avvocati promette di querelare chi, l’anno scorso, parlò di una sua relazione sentimentale con il comandante.
Schettino è accusato di omicidio colposo plurimo, lesioni colpose plurime, abbandono nave e mancate comunicazioni alle autorità. La procura ha rifiutato anche l’ultima richiesta di patteggiamento avanzata dai legali di Schettino che prevedeva la reclusione a tre anni e cinque mesi.
“Alla Procura di Grosseto – ha detto il procuratore capo Francesco Verusio – considerato il lavoro che abbiamo svolto e l’impianto delle accuse, siamo abbastanza ottimisti che il processo si concluda in tempi rapidi, entro la prima parte del 2014. Quanto alle responsabilità di Schettino, non ci sono dubbi. L’unica cosa sarà vedere come verrà quantificata la condanna”.
La Concordia intanto rimane incagliata: Franco Gabrielli, il commissario straordinario al recupero, ha annunciato che il relitto sarà riposizionato entro l’estate e rimosso solo in primavera con l’ausilio di piattaforme subacquee e cassoni di galleggiamento. Schettino ha commentato: “Strano che la mia nave sia ancora lì”.

Articolo di Emanuele Stalla.


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