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Il linguaggio che utilizziamo nel quotidiano per gli interessi della società non riguarda la nostra vera identità che in definitiva è indescrivibile.
Se io tutti i giorni ripeto che tu sei questo o quello ( uno studente tirocinante, un lavoratore, un imprenditore fallito, un cassa integrato…), tu vieni in qualche modo costretto a limitare il tuo operato e ad accettare la tua nuova condizione, imposta dalla descrizione conforme al convenzioni socio-politico-religioso-artistico-culturali…
Il linguaggio si impossessa di noi dall’esterno e poi ci governa all’interno, vivendo noi “le parole” che risuonano nel nostro cervello e nel plesso solare.
Siamo limitati, ipnotizzati, imbrigliati e imbrogliati dalle nostre stesse parole: impara a smontare la descrizione della tua identità, introducendo nuovi termini di paragone, possibilità e incognite.
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