Schiavi moderni: la Coca Cola e le arance della miseria

Creato il 18 aprile 2012 da Scienziatodelcibo @scienziatodelci
The Ecologist viaggia in Calabria nel Sud Italia: sostiene che la raccolta delle arance si avvale di migranti africani pagati con salari da fame che vivono in condizioni squallide. E’ polemica in questi giorni per la decisione della Coca-Cola Corporation di disdire i contratti di fornitura delle arance con i produttori calabresi dopo l’inchiesta pubblicata dal quotidiano The Ecologist a firma di Andrew Wasley: News investigation Coca Cola challenged over orange harvest linked to ‘exploitation and squalor’. Le grandi aziende dell’alimentazione, tra cui la Coca-Cola, usano per i loro prodotti le arance raccolte da immigrati sfruttati. Gruppi di parlamentari ed esponenti del governo, dei sindacati e della Coldiretti calabrese hanno aperto un tavolo di emergenza per porre rimedio all’ennesimo scandalo che come sempre mette in ginocchio l’agricoltura locale. Alla fine la Coca Cola ha smentito la disdetta dei contratti e, anzi, si impegnerà a formulare contratti pluriennali che possano migliorare le condizioni di degrado. Insomma chiacchiere o meno, ci voleva l’inchiesta del The Ecologist per far muovere qualcuno e riaccendere i riflettori sulla piana di Gioia Tauro. L’inchiesta è stata tradotta e pubblicata in Italia dall’ottimo settimanale “Internazionale”, ed ora io provo a fare una sintesi. Probabilmente questo è il posto [...]

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