Magazine Calcio

Schwoch, un cuore napoletano nato a Bolzano

Creato il 07 gennaio 2014 da Antonoce

Schwoch, un cuore napoletano nato a Bolzano

foto: calciatoricapelloni.wordpress.com


"Schwoch, Schwoch, Schwoch, alé, alé, alé!"
Sulle note di una canzone di Ricky Martin, che inneggiava al Mondiale di Francia '98, i tifosi del Napoli acclamavano, seppur dal palcoscenico minore della serie B, il loro idolo di quel tempo: Stefan Schwoch.
Nato a Bolzano, Schwoch è un attaccante rapido, veloce, con un grande senso del gol, ha disputato una stagione e mezzo con la  maglia del Napoli. Nonostante un periodo non proprio lungo, i tifosi, seppur li storpiavano spesso il nome in Swoch, (pronuncia di Swatch, come la nota marca di orologi), lo ricordano ancora oggi, perché lo associano principalmente alla promozione in serie A della stagione 1999- 2000 agguantata sotto la guida tecnica di Walter Novellino.
Schwoch arriva nella stagione precedente nel mercato di riparazione, quando allenava ancora Ulivieri, secondo era Walter Mazzarri, ai quali subentrò poi Enzo Montefusco. Schwoch si vede poco, fa molta panchina, poichè chiuso dalla coppia Murgita-Bellucci. Solo dopo il lungo infortunio proprio di Murgita, l'attaccante altoatesino comincia a macinare gol, ma non basta: il Napoli resta in B, e i sogni di promozione sfumano quasi subito.
L'anno dopo, con l'avvento in panchina di Walter Novellino, che aveva avuto Schwoch a Venezia, le cose cambiano, ed il buongiorno si vede dal mattino.
Il Napoli perde poco, offre un gioco non entusiasmante, ma concreto, e alla fine del campionato arriva secondo, conquistando la tanto agognata promozione in serie A. I gol di Schwoch incidono parecchio: sono ben ventidue, ed è fino a quel momento record di gol in campionato per un calciatore azzurro.
Nonostante l'avvento in massima serie, Schwoch non viene confermato dalla società azzurra, con dispiacere suo e dei tifosi. Considerato da sempre un calciatore di categoria (solo 2 reti in serie A per lui) resta in B, la sua categoria ottimale, appunto, e veste la maglia del Torino, per poi passare al Vicenza, squadra di cui sarà una bandiera fino a fine carriera.
Oggi Schwoch è un dirigente, e spesso lo si vede ospite nelle trasmissioni sul Napoli nelle reti regionali. Un legame, quello con la città, spezzato troppo presto, ma ancora vivo sia per lui che per la sua famiglia.
Nel cuore di chi ha vissuto quegli eventi tribolati per il Napoli, un po' di spazio per Schwoch, quell'attaccante dal nome impronunciabile e dai lunghi capelli, ci sarà sempre.

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :