Sci alpino: Blardone e Borsotti ieri nei 20 a Beaver Creek

Bicchiere mezzo pieno o bicchiere mezzo vuoto se andiamo ad analizzare le prestazioni dei piemontesi nel gigante di Beaver Creek, prova che ha concluso la trasferta americana di Coppa del Mondo, maschile e femminile, lasciando spazio al trasferimento in Europa? Propendiamo per la prima risposta perché se è vero che il 19° e il 20° posto colti rispettivamente dal “senatore” ossolano Max Blardone e dal giovane valsusino Giovanni Borsotti non rappresentano acuti assoluti, sono però il segnale di un avvicinamento dei due ad una buona condizione di forma. Soprattutto per Max il 19° posto (nella prima manche aveva fatto ancora meglio) è un ritorno ai valori degni di un campionissimo come lui, alle prese ormai da due stagioni con problemi assortiti, di materiali e di convinzioni. Si è preparato come sempre a dovere, soprattutto sotto il profilo atletico, e la stagione è appena iniziata. Potrebbe essere, per lui, quella del ritiro ma operato con qualche acuto, magari l’ingresso nei top ten di specialità che sarebbe il degno coronamento ad un magnifico percorso.

Per Borsotti il discorso è diverso. Lui deve ancora trovare continuità e a tratti, quando scende, pare in grado di poterlo fare. Poi qualche errore lo riporta indietro ed il cronometro non sempre ne premia abnegazione e passione. Un piazzamento quindi dal quale ripartire per fare ancora meglio e contribuire alla crescita generale del gruppo dei gigantisti che anche ieri (Matteo Nani a parte) ha dimostrato di esserci e di poter competere immediatamente il lotto dei più forti, Hirscher, Ligety (ieri ko nel corso della prima manche), Kristoffersen, Muffat-Jeandet. Lo confermano il 6° posto finale di Eisath (miglior italiano al traguardo) e l’ottavo di Tonetti, partito con il pettorale numero 48 e autore di una delle migliori seconde manche dell’intera pattuglia.