Un momento d’oro, quello che sta vivendo Lucrezia Lorenzi, torinese del 1998 che alcuni giorni fa ha colto un grande 5° posto nei Mondiali Juniores di Sochi, al cospetto di atlete anche di tre anni più esperte: “Non mi attendevo certo questo risultato – ha affermato con il candore che le è proprio – ma ora me lo godo, pur pensando ai prossimi appuntamenti stagionali”. Nemmeno il tempo di salutare la Russia ed eccola infatti impegnata in due giganti (il primo ieri, il secondo oggi) e uno speciale, sulle nevi dell’Abetone per far punti nella classifica Grand Prix: “Punti importanti per la graduatoria nazionale. Poi penserò ai Campionati Italiani Aspiranti e Giovani, dove intendo far bene”.
Torniamo a Sochi. Come siete state accolte e quali sensazioni hai provato, prima e dopo?: “E’ stata una bellissima esperienza, sia dal punto di vista tecnico che umano. Un piccolo tour de force che ti arricchisce anche come persona. Siamo partite in due e da sole sul volo Milano – Istanbul dove ci siamo ricongiunte con il resto della squadra per arrivare in Russia. Lo abbiamo fatto in piena notte e al mattino successivo eravamo già in pista, per il gigante. Difficili le condizioni climatiche, prima con gran caldo, poi con la pioggia. Sono riuscita a gestire bene la situazione. Mi ha colpito la generale professionalità che ha caratterizzato le giornate. Ambiente tranquillo e rilassato, con grande concentrazione sulle gare. Come piace a me”.
In speciale, la disciplina per eccellenza di Lucrezia, portacolori dello Sci Club Sestriere, è arrivata l’impresa: “Sono stata brava – conferma – risalendo anche dalla nona alla quinta piazza finale e facendo la differenza sul tratto tecnico della seconda manche. Un risultato che è figlio degli allenamenti più intensi d’inizio stagione e della preparazione atletica sulla quale ho puntato molto”. Il primo pensiero dopo la gioia?: “Ai miei genitori che condividono tutti i miei momenti, pur non essendo esperti di sci, e al mio allenatore Fabrizio Martin che a caldo mi ha mandato un messaggio con la dicitura “yes”. Poi ci siamo sentiti con più calma poco dopo”.
E ora?: “Mi piace pensare ai progressi graduali e al termine della stagione faremo il punto della situazione. Certo che risultati del genere supportano il sogno di poter diventare una professionista dello sci alpino”. Dopo la gara cosa ti sei concessa?: “Un momento di relax con la squadra, ovvero un’uscita di gruppo con tanto di karaoke mondiale, in un locale vicino all’albergo. Ho cantato di tutto in inglese”. Sochi la più grande soddisfazione di carriera?: “Sicuramente, anche se in stagione il successo colto a Courmayeur dopo la mancata convocazione per le Olimpiadi Giovanili di Lillehammer, mi aveva già dato grande emozione e gioia, testimoniando la mia capacità immediata di reazione sul campo”.
Traguardi figli della determinazione dell’atleta e delle componenti che gravitano sulla stessa, vedi lo staff e la stessa scuola: “Sono iscritta al 4° anno di Liceo Linguistico, al Des Ambrois di Salice d’Ulzio. Mi hanno concesso grande spazio in questo periodo ed assecondato le tante assenze, ad oggi circa 100 giorni. Quando la stagione si concluderà dovrò recuperare e riportarmi al passo con gli altri ma non dovrebbe essere un problema. E’ stato tutto pianificato con il Dirigente scolastico Pietro Ainardi ed il corpo docenti”. Un bell’esempio, e non così comune, di come si possa fare sport di alto livello ed essere vincenti anche sui banchi scolastici.