Fine settimana non esaltante per il romano e piemontese d’adozione Matteo Marmaglia, già due volte sul podio di Coppa del Mondo in Supergigante nella stagione corrente. Venerdì, proprio in supergigante, non ha concluso la prova, e ieri è terminato 24° dopo aver sciato in trattenuta sulla mitica pista austriaca di Kitzbuhel. Ora Matteo è chiamato a ritrovare la forma d’inizio stagione in vista delle prossime gare di Coppa e soprattutto dei Mondiali.
Ieri però l’Italia ha gioito con Dominik Paris, a segno laddove solo i grandi, quelli che hanno fatto la leggenda della discesa, sono saliti sul gradino più alto del podio.
“E’ andata veramente bene – dice Dominik -, non ero partito benissimo, ma l’uscita dallo Steilhang è stata perfetta e così ho portato fuori una velocità incredibile. Vincere a Kitzbuehel significa entrare nella leggenda, è il sogno di ogni atleta, quando ho visto Guay davanti a me mi sono un po’ spaventato ma alla fine è andata bene. Ci ho messo molto del mio, è stato fantastico vedere tutta quella gente”.
Più attardato uno dei favoriti, il nostro Innerhofer. Ha chiuso 20°, dopo il podio del giorno prima in supergigante, anche a causa del pettorale alto (n° 46) ricevuto in “dote” a causa della penalità inflittagli dalla giuria per un errore compiuto nelle prove del giovedì (non si era fermato dopo la caduta). Una gara dai due volti. Perfetta nella prima parte (Inner era in vantaggio su Paris nei primi tre intermedi), deficitaria nella seconda.
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