La Coppa del Mondo fa tappa a Canmore, il secondo e ultimo stage canadese dopo le sprint di Quebec City. Un weekend che fungerà da apripista all’attesissimo Tour de Ski (29 dicembre – 6 gennaio), quando la lotta alla sfera di cristallo si infiammerà definitivamente. D’altronde, il fascino suscitato dalla corsa a tappe sciistica è enorme, tanto da portare alcuni dei grandi nomi a saltare le lunghe trasferte in Nord America, mentre l’obiettivo principale di chi vi parteciperà sarà arrivare al top della forma in vista del Tour.
Presumibilmente quest’ultimo rientra anche tra le finalità dell’Italia, intenzionata a puntare tutte le sue risorse sul prestigioso mini-campionato – dove ha spesso collezionato ottimi risultati – e sui Mondiali in Val di Fiemme.
Come già accennato qualche articolo fa, i nostri migliori atleti hanno incentrato la preparazione per il Tour de Ski (e per la rassegna iridata) nella speranza di poter ripetere le buone prestazioni degli ultimi anni. In primis, Giorgio Di Centa e Roland Clara hanno dichiarato apertamente di voler puntare quantomeno ad un piazzamento onorevole nella classifica generale, pienamente nelle corde del veneto e dell’altoatesino. In particolare, il format della corsa a tappe risalta la resistenza e il recupero in tempi brevi di Clara, già protagonista nelle precedenti edizioni. Splendido il suo 5° posto finale nel 2011, quando fu fenomenale soprattutto nella scalata al Monte Cermis, facendo registrare il 2° miglior tempo. Meno brillante la scorsa stagione (19°). Decisamente anonimo finora, il carabiniere di Brunico potrebbe salire in cattedra proprio nel corso del Tour, naturalmente sfruttando i (tanti) km in tecnica libera.
Più di Clara, l’uomo da corsa a tappe in casa Italia è forse l’evergreen Di Centa. A 40 anni suonati, il campione olimpico di Torino 2006 vuole dare ulteriore sfoggio della sua classe e della capacità di reggere la fatica di 8 tappe in 9 giorni. Peraltro, il Tour de Ski è la sua corsa, visto che dalla sua istituzione (2006/07) ha sempre concluso tra i primi 20 della generale, agguantando perfino uno storico podio nel 2008. Un 3° posto quasi replicato l’anno successivo, quando arrivò 4° per soli 3 decimi di secondo.
Da valutare invece David Hofer, mai particolarmente brillante nei due Tour disputati in carriera (2009 e 2012, 24° e 34°). In quella che pare essere la sua stagione, però, non è da escludere una sua costante presenza con i migliori, alla luce dei notevoli progressi nelle gare di distanza.
Diametralmente opposto, invece, il discorso in campo femminile, dove le speranze di ottenere discreti risultati sono ridotte al lumicino, per essere ottimisti. I podi di Arianna Follis e di Marianna Longa sono distanti anni luce per tutte.
In ogni caso, tutta la squadra azzurra punta forte a questa competizione, tanto recente quanto spettacolare e influente. Una vera e propria ancora di salvezza per l’Italia, in una stagione che si prospetta anonima come – duole dirlo – da consuetudine nell’ultimo lustro.
Foto: kinderpiusport.it
OA | Daniele Pansardi