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Scienza, fede e neuroetica nell’impegno del dott. Carrara

Creato il 05 giugno 2012 da Uccronline

Scienza, fede e neuroetica nell’impegno del dott. CarraraLa storia della scienza ha visto decine e decine di sacerdoti scienziati portare contributi fondamentali e, a volte, avviare veri e propri campi di studio come è accaduto con il monaco cattolico Gregor Johann Mendel e la genetica moderna. In Ultimissima 15/05/12 abbiamo realizzato un breve ma significativo elenco.

Esistono tuttavia anche tanti altri sacerdoti-scienziati che compiono quotidianamente il loro lavoro di studiosi, tra teologia e ricerca scientifica. E’ il caso del dott. Alberto Carrara, ad esempio, proclamato nel 2004 dottore in Biotecnologie mediche pressola Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Padova e contemporaneamente entrato nella Congregazione religiosa dei Legionari di Cristo. Attualmente è studente di Baccalaureato in Teologia presso l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum di Roma, dove dal 2009 è membro del Gruppo di Ricerca in Neurobioetica. Dal 2010 è divenuto membro della International Neuroethics Society.

Il dott. Carrara gestisce un blog davvero molto interessante, intitolato “Neuroetica e Neuroscienze”, che invitiamo a visitare. Segnaliamo articoli recenti, suddivisi in rubriche settimanali (il lunedì, ad esempio, è il turno dell’omosessualità), davvero interessanti, come “Perché non siamo il nostro cervello”, “Donne & Uomini: dato di natura”, “La coscienza tra mente e cervello: aspetti antropologici ed etici”, “Coscienza e neuro-libertà”, ecc.

Recentemente è apparsa una sua intervista su “Zenit.it”, in cui affronta la tematica delle biotecnologie mediche e relative sfide bioetiche, mostrando un chiaro approccio scientifico ma al contempo valorizzatore del contributo etico e filosofico, e per nulla riduzionista . Si è poi soffermato sul concetto di anima: «il tema dell’anima è forse il “filo rosso” che dagli albori della civiltà ad oggi, l’uomo si porta dietro, lo segue come la sua stessa ombra. Sono certo che proprio grazie alla luce delle moderne neuroscienze e neurotecnologie la realtà dell’anima umana emergerà in tutto il suo splendore. C’è posto per l’anima umana nel dibattito filosofico proprio perchè è l’uomo, essere uni-duale, composto da corpo e anima, sia colui che fa scienza, sia colui che vi riflette filosoficamente». Rispetto al rapporto tra scienza e fede, «non c’è contrapposizione, basta rispettare gli ambiti e i metodi propri di ciascuna disciplina. Oggi il grande problema è proprio la mancanza d’equilibrio e di umiltà, il voler possedere una scienza onnicomprensiva che spieghi la realtà, che spieghi l’essere umano».

«Tutti i neuro-determinismi contemporanei», ha concluso, «sono insufficienti proprio perchè assolutizzano, antropomorfizzano un solo dato della complessa realtà dell’uomo. L’essere umano si caratterizza per il “mistero” che da sempre cela e che, d’altronde, costituisce la forza e l’impulso stesso della ricerca scientifica».


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