Scienziati italiani al top: ma non vivono in Vatican-Italia?

Creato il 20 gennaio 2014 da Uccronline

Tra le varie colpe imputate alla Chiesa cattolica -oltre essere la responsabile di tutti i mali del mondo-, c’è anche quella di bloccare, non solo la politica italiana, ma anche la ricerca scientifica.

In particolare in Italia, ad ascoltare le accuse, la presenza del Vaticano sarebbe un ostacolo per il mondo scientifico e verrebbe continuamente violata la libertà di ricerca. E’ sorprendente allora apprendere che gli scienziati italiani risultano tra i migliori in Europa, secondi dopo i tedeschi, e sono in gran numero (46 su 312) quelli selezionati dal Consiglio europeo della ricerca (Cer) nell’ambito del primo concorso per borse di studio di consolidamento.

Ma come? Il quotidiano “Repubblica” è incredulo. «Quanto pesa culturalmente e politicamente la Chiesa cattolica sulla ricerca scientifica?», ha chiesto in un’intervista al chimico Vincenzo Balzani, professore emerito all’Università di Bologna e recentemente premiato dalla rivista “Science”. «Non direi che la Chiesa oggi ostacoli la ricerca», la risposta. «È chiaro che nel campo della biologia e della medicina, possono sorgere dei problemi, ma si tratta di questioni di natura bioetica. Quando si toccano i principi della vita, questo lo sanno gli stessi scienziati, ci vuole molta prudenza. La Chiesa, che spesso viene identificata con le sue frange più retrograde, è invece molto avanti negli altri settori della scienza e non li ostacola affatto. Perché tra scienza e fede non c’è contrapposizione. Riguardano entrambe l’uomo, ma occupano piani diversi». Recentemente ha detto la stessa cosa Peter Higgs, premio Nobel per la fisica.

A ben vedere il vero ostacolo alla ricerca scientifica oggi è quell’area sociale che guarda all’uomo non come creatura privilegiata di Dio, ma come semplice animale qualitativamente identico agli altri animali, solo quantitativamente più evoluto. E per questo invoca l’interruzione dei test medico-scientifici sugli animali, utili a trovare cure per l’uomo. L’Associazione Luca Coscioni, un altro esempio, ha manipolato i risultati di uno studio scientifico dell’istituto “Mario Negri” per portare acqua verso la necessità di una legge sull’eutanasia. Silvio Garattini, direttore dell’istituto, ha infatti parlato di «ignoranza, superficialità o peggio malafede», un’azione «lesiva di un comportamento virtuoso da parte di tanti medici intensivisti, ma impedisce lo sviluppo di una corretta discussione su temi tanto delicati e sensibili all’interno della società civile».

Gli ostacoli alla libertà di ricerca arrivano dalle associazioni Lgbt, le quali organizzano campagne mediatiche contro i ricercatori scomodi, come ad esempio Mark Regnerus. Uno studio pubblicato sull’“American Sociological Review” ha scoperto anche che decine di ricerche sui bambini cresciuti da genitori omosessuali sono stati appositamente male interpretati per ragioni politiche in modo da non attirare le ire degli attivisti omosessuali o incoraggiare la retorica anti-gay.

Nessun ostacolo può arrivare dalla Chiesa cattolica, la quale -come abbiamo discusso nel nostro dossier specifico- è la responsabile della nascita dell’indagine scientifica moderna.

La redazione


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