Nel silenzio
Oggi è sciopero generale.
Nella strada non passa nessuno.
Solo una radiolina dall’altra parte del muro.
Da qualche giorno deve abitarci qualcuno.
Mi chiedo che ne sarà della produzione.
La primavera tarda alquando a prodursi.
Hanno spento in anticipo il termosifone.
Si sono accorti ch’è inutile il servizio postale.
Non è un gran male il ritardo delle funzioni normali.
E’ d’obbligo che qualche ingranaggio non ingrani.
Anche i morti si son messi in agitazione.
Anch’essi fanno parte del silenzio totale.
Tu stai sotto una lapide. Risvegliarti non vale
perché sei sempre desta. Anche oggi ch’è sonno
universale.
(Eugenio Montale, Satura II)
Perché ci sono delle volte in cui è giusto combattere, anche se non ti piacciono (tutti) i compagni di battaglia.
Perché ci cose che si possono cambiare solo mettendoci la faccia.
Perché un giorno non ci si debba chiedere “ma io dove ero?”.
Perché poi, un giorno, altri ti diranno dove erano, e tu scuoterai la testa, sapendo che lo hai fatto anche per loro (e lo sapevi già).
Semplicemente, perché sì.
[Ovviamente, (anche) per il venerdì del libro].