Sclerosi multipla: al via la sperimentazione clinica con il metodo Zamboni sulla CCSVI

Creato il 31 luglio 2012 da Paopasc @questdecisione
Nel novembre del 2010 scrivevo queste righe sulla CCSVI, acronimo di chronic cerebrospinal venous insufficiency, ovvero insufficienza venosa cronica cerebro spinale:
La CCSVI è la Insufficienza venosa cronica cerebro spinale, una malformazione dei vasi sanguigni che portano il sangue dal cervello al cuore, i cui sintomi sono simili a quelli della sclerosi multipla. Il professor Paolo Zamboni e il suo gruppo dell'Università di Ferrara hanno evidenziato un legame tra CCSVI e sclerosi multipla, una similarità dei sintomi e una regressione di questi ultimi dopo interventi di angioplastica o l'utilizzo di stent. In Italia però non è possibile eseguire ancora l'operazione, mentre all'estero si.Qui un'intervista del Sole24ore al prof. Zamboni.Qui sotto un video dell'intervista  al ministro Fazio da parte delle Iene e la testimonianza di alcune persone che hanno eseguito l'operazione fuori d'Italia.

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La ricerca scientifica sull'eziopatologia e il trattamento della  CCSVI in relazione alla sclerosi multipla (SM)  non è univoca. Insieme alle valutazioni negative [J. Beard 2012], ve ne sono altre cautamente positive [Beelen et al. 2012]. La maggior controversia però non è tanto sull'efficacia dell'angioplastica usata per curare la CCSVI, che migliorerebbe anche i sintomi della SM, quanto sul fatto che la CCSVI viene indicata come patogenesi della sclerosi multipla, contrariamente all'ipotesi eziologica ufficiale che vi riconosce invece un'origine da disordine  autoimmune [Claudiu et al. 2012].
Paolo Zamboni è un chirurgo vascolare specializzatosi in tecniche chirurgiche del sistema venoso all'Università della California e che dal 2004 è direttore del Centro malattie vascolari dell'Università di Ferrara [si veda la voce http://it.wikipedia.org/wiki/Paolo_Zamboni]. L'ipotesi patogenetica dell'insufficienza venosa nella sclerosi multipla ha come prodromo la scoperta del ruolo del ferro nello sviluppo di un'infiammazione venosa [Zamboni 2006], idea poi sviluppata nel lavoro successivo, uno studio dell'emodinamica venosa intracranica, nel quale confrontando pazienti con SM e controlli, Zamboni scopriva che reflusso e resistenza emodinamici erano nettamente maggiori nei pazienti con SM [Zamboni et al. 2007]. Questi lavori preliminari sfociavano nel 2009 nell'ipotesi patogenetica della CCSVI nella SM [Zamboni et al. 2009], in cui si stabiliva la presenza di una anormalità del flusso venoso in pazienti con SM, correlazione mai evidenziata prima d'allora. Da qui una serie di interventi su pazienti con SM insieme a uno strascico di polemiche.
Nel 2010 il simposio della European Charcot Foundation sul trattamento della sclerosi multipla arrivava alla conclusione che " la CCSVI non è la causa della SM" [vedi Consenso della comunità scientifica: la CCSVI non è la causa della sclerosi multipla], semmai una conseguenza.Studi recenti, come detto, sembrerebbero invece confermare le ipotesi di Zamboni: Bavera [Bavera et al. 2011], Ciccone [Ciccone et al. 2012]. Una delle riserve dei critici è l'utilizzo dell'ecografia (echo-color-Doppler) nella valutazione dell'ostruzione venosa, indagine da alcuni ritenuta poco affidabile.
In questi giorni  la regione Emilia-Romagna ha finanziato con 3 milioni di euro una sperimentazione clinica per "valutare efficacia e sicurezza della disostruzione delle vene extracraniche nel trattamento della sclerosi multipla". Lo studio ha il nome in codice  di Brave Dreams, sogni coraggiosi. Dal comunicato della regione
L’arruolamento inizierà nei primi Centri sperimentatori dell’Emilia-Romagna: l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara (Centro coordinatore a livello nazionale) e l’Azienda Usl di Bologna, i cui Comitati etici hanno già dato il loro ok alla sperimentazione. A seguire sarà avviato l’arruolamento dei pazienti in Sicilia (Azienda Ospedaliera Cannizzaro di Catania) e negli altri Centri sperimentatori (14 su 20) che hanno già il via libera dei loro Comitati etici sul protocollo di ricerca messo a punto da un Comitato scientifico composto da esperti di livello nazionale e coordinato dall’Agenzia sanitaria e sociale dell’Emilia-Romagna.L’avvio del reclutamento è stato possibile grazie al parere non ostativo del Ministero della salute all’utilizzo di dispositivi medici nello studio “Brave Dreams”, pronunciamento espresso il 17 luglio scorso sulla base del parere positivo della "Commissione unica dispositivi medici" dello stesso Ministero. Il protocollo di ricerca “Brave Dreams”, infatti, prevede l’uso di palloncini da angioplastica e, per l’avvio della sperimentazione clinica, il Ministero aveva richiesto, secondo quanto previsto dalla vigente normativa, di attendere la sua preventiva autorizzazione.
Il sogno coraggioso è appunto quello della verifica della causa della sclerosi multipla, insieme all'utilizzo delle metodiche di disostruzione del vasi venosi nella cura di questa patologia. La speranza è che si possa arrivare alla definizione di una cura e a stabilire le cause. In ogni caso, una sperimentazione clinica ben condotta e che fornisca delle risposte certe e attendibili, qualunque esito dia, presenta comunque un aspetto positivo.
Bibliografia.
Beard J, Comments regarding ‘Venous Angioplasty is Safe to Perform and May Have Benefits Forin Patients with Multiple Sclerosis. Results of a Pilotcase Control Pilot Study’, Eur J Vasc Endovasc Surg (2011), doi:10.1016/j.ejvs.2011.03.031
R Beelen, L Maene, P Castenmiller, V Decoene, and I Degrieck, Evolution in quality of life and epidemiological impact after endovascular treatment of chronic cerebro-spinal venous insufficiency in patients with multiple sclerosis, Phlebology March 2012 27:187—189; doi:10.1258/phleb.2012.012S10
Claudiu I. Diaconu, Devon Conway, Robert J. Fox and Alexander Rae-Grant, Chronic Cerebrospinal Venous Insufficiency as a Cause of Multiple Sclerosis: Controversy and Reality, CURRENT TREATMENT OPTIONS IN CARDIOVASCULAR MEDICINE
Volume 14, Number 2 (2012), 203-214, DOI: 10.1007/s11936-012-0168-7
P. Zamboni. The Big Idea: iron-dependent inflammation in venous disease and proposed parallels in multiple sclerosis. J R Soc Med. 2006;99:589-93
P. Zamboni, E. Menegatti, I. Bartolomei, R. Galeotti,A. M. Malagoni, G. Tacconi, and F. Salvi. Intracranial Venous Haemodynamics in Multiple Sclerosis. Current Neurovascular Research, 2007, 4, 252-258
P. Zamboni, R. Galeotti, E. Menegatti, A.M. Malagoni, G. Tacconi, S. Dall’Ara, I. Bartolomei and F. Salvi. Chronic cerebrospinal venous insufficiency in patients with multiple sclerosis. J. Neurol. Neurosurg. Psychiatry 2009;80;392-399
Bavera P. M. , Mendozzi L., Cavarretta R. , Agus G. B., EcoDoppler extracranico venoso e la possibile correlazione tra sclerosi multipla e CCSVI: uno studio osservazionale condotto dopo 560 esami, Acta Phlebologica 2011 Agosto;12(2):109-13
Ciccone MM, Galeandro AI, Scicchitano P, Zito A, Gesualdo M, Sassara M, Cortese F, Dachille A, Carbonara R, Federico F, Livrea P, Trojano M., Multigate quality Doppler profiles and morphological/hemodynamic alterations in multiple sclerosis patients, Curr Neurovasc Res. 2012 May;9(2):120-7.



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