E’ stato pubblicato sulla rivista scientifica BMC Neurology uno studio intitolato ‘Deficit cognitivo e “sintomi invisibili” non sono associati alla CCSVI nella SM’.
Alcuni ricercatori dell’Università di Catania hanno studiato l’associazione tra l’insufficienza venosa cronica cerebrospinale (CCSVI) e il deficit cognitivo (CI) nella sclerosi multipla (SM). Inoltre, hanno valutato l’associazione tra la CCSVI e altri frequenti sintomi auto-riferiti della SM.
E’ stata esaminata la presenza di IC nei pazienti con incidente SM con CCVSI in una coorte basata sulla popolazione di Catania. Tutti i soggetti sono stati abbinati al gruppo per età, sesso, durata della malattia e punteggio EDSS con i pazienti SM senza CCSVI, che servivano come controlli. Il CI è stato valutato con la Brief Repeatable Battery (BRB) ed il test di Stroop (ST) ed era definito dalla presenza di almeno tre test peggiorativi. I sintomi di stanchezza e depressione sono stati valutati rispettivamente con la scala di gravità della fatica (FSS) e la scala di Hamilton per la depressione (HDRS). I sintomi vescicali e sessuali sono stati valutati con le rispettive voci della versione italiana della scala di disabilità neurologica di Guy (GND). La qualità di vita è stata valutata con scala di valutazione della qualità di vita 54 (MSQOL-54).
Su 61 pazienti con SM arruolati nello studio, 27 erano positivi alla CCSVI e 34 erano negativi. Di questi, 43 erano donne (70,5%), l’età media era di 43,9 +/- 11,8 anni, la durata media della malattia era 159.7 +/- 113,7 mesi; l’EDSS media era di 3,0 +/- 2,6. Di questi, 36 (59,0%) sono stati classificati come recidivanti-remittenti (RR), 12 (19,7%), secondariamente progressivi (SP), sette (11,5%) primariamente progressivi (PP) e sei (9,3%), con sindrome clinicamente isolata (CIS) . Nel complesso, il CI stato rilevato in 29/61 (47,5%) pazienti con SM; in particolare 13/27 (48,1%) nel gruppo positivo alla CCSVI e 16/34 (47,0%) nel gruppo negativo alla CCSVI. La presenza di CCSVI non è stata significativamente associata con la presenza di CI (OR 1,04, IC 95% 0,37-2,87, p = 0.9). Non sono state riscontrate differenze significative tra i due gruppi per quanto riguarda gli altri sintomi della SM indagati.
Al termine dello studio, secondo gli autori, i loro risultati suggeriscono una mancanza di associazione tra CCSVI e deficit cognitivo nei pazienti con SM. La stanchezza, depressione, i sintomi vescicali/sessuali e la qualità di vita auto-riferita non sono associati con la CCSVI.
Fonte: http://www.biomedcentral.com/1471-2377/13/97/abstract
COMMENTO:
L’ennesimo “studio” sulla CCSVI nella SM guidato da neurologi soffre dei consueti errori e pregiudizi che arrivano fino alle conclusioni.
Gli autori sorvolano sul fatto che in questo studio la percentuale di CCSVI trovata nei pazienti con SM è salita dal 18,9% dello studio precedente (2012) al 44% del 2013 (una recente epidemia di CCSVI a Catania?), dimostrando evidentemente che la curva di apprendimento degli ecografisti catanesi non sia ancora conclusa (magari bastasse aver fatto solo un breve corso a Ferrara).
Alla luce di questo fatto risultano pertanto inattendibili anche le conclusioni finali degli autori.
Interessanti i conflitti d’interessi dichiarati da alcuni autori:PF ha ricevuto onorari per attività di relatore da Bayer Schering, Biogen Idec, Merck Serono, Novartis e Sanofi Aventis, è stato anche membro del comitato consultivo le seguenti aziende: Bayer Schering, Biogen Idec, Merck Serono, Novartis; è stato anche finanziato dalla Pfeizer e FISM per studi epidemiologici; infine ha ricevuto finanziamenti per la partecipazione a congressi da Bayer Schering, Biogen Idec, Merck Serono, Novartis, Sanofi Aventis e Teva.
LC ricevuto finanziamenti parziali per la partecipazione a congressi da Bayer Schering e Biogen Idec
DAE ha ricevuto finanziamenti per la partecipazione a congressi da Sanofi Aventis.