E stato pubblicato sul sito della rivista scientifica Experimental Neurology un interessante articolo intitolato “La curcumina protegge gli assoni dalla degenerazione nel contesto di neuroinfiammazione locale“.
Secondo alcuni ricercatori dell’Università Johns Hopkins di Baltimora (Maryland) la degenerazione assonale è un segno distintivo di vari disturbi del sistema nervoso centrale (SNC), tra cui la sclerosi multipla (SM), la malattia di Alzheimer (AD) e la malattia di Parkinson (PD). Gli approcci neuroprotettivi precedenti riguardavano principalmente l’inversione o la prevenzione della degenerazione o la morte neuronale del corpo cellulare. Tuttavia, evidenze sperimentali suggeriscono che i meccanismi di degenerazione assonale possono differire dai meccanismi di morte cellulare, e che gli agenti terapeutici che proteggono i corpi cellulari non possono proteggere gli assoni. Inoltre, la degenerazione assonale sottende la disabilità neurologica e può, in alcuni casi, rappresentare un importante passo iniziale che porta alla morte neuronale. Gli autori hanno sviluppato una nuova metodologia quantitativa basata sulla microfluidica per valutare i meccanismi di degenerazione assonale causata da neuroinfiammazione locale. Hanno scoperto che la microglia stimolata con lipopolisaccaridi (LPS) rilascia fattori solubili che, quando applicati localmente agli assoni, risultano nella degenerazione assonale. Tale degenerazione assonale locale è mediata dal segnale microgliale MyD88/p38 MAPK e dalla concomitante produzione di ossido nitrico (NO). Meccanismi intra-assonali della degenerazione coinvolgono la fosforilazione della chinasi JNK. La curcumina, un composto con proprietà anti-ossidanti e inibitorie della JNK e protegge specificamente gli assoni, ma non i corpi cellulari neuronali, dalla degenerazione mediata dall’ossidio nitrico (NO). Nel complesso, secondo gli autori, la teoria fornisce le comprensioni meccanicistiche nella degenerazione assonale locale, identifica la curcumina come un nuovo protettore assonale nel campo della neuroinfiammazione, e permette uno screening di farmaci protettivi assonali.
Fonte: http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0014488613003828