TORONTO – Ha esposto il suo metodo, ha sciorinato numeri, ha elencato i risultati ottenuti finora. Ha provato a convincere la Commissione Affari sociali del Senato ad Ottawa della validità della sua cura. E lo ha fatto da scienziato ma anche da persona profondamente convinta della sua teoria. Il professor Paolo Zamboni, del Dipartimento di scienze chirurgiche, anestesiologiche e radiologiche dell’Università di Ferrara, ha parlato ieri in collegamento video con medici e studiosi del Canada e degli Stati Uniti che dovranno esprimersi sulla possibilità di dare il via in Canada ai trial clinici della cosiddetta terapia di liberazione per il trattamento della sclerosi multipla.
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«Ho presentato il Bill C-280 alla House of Commons mesi fa, adesso è il Senato tramite una commissione di esperti a decidere se mettere in pratica la mia proposta di legge che farebbe del Canada un Paese all’avanguardia nel campo dellla ricerca sulla sclerosi multipla – dice Kirsty Duncan, membro del parlamento federale per il Partito Liberale oltre che ricercatrice e associate professor of Health Studies all’Università di Toronto – mi auguro che l’intervento del professor Zamboni possa far comprendere l’importanza del suo metodo perchè finora la commissione ha rifiutato di ascoltare la testimonianza di un ammalato così come non ha voluto prestare attenzione al dottor Sandy McDonald che ha completato il suo training con il dottor Zamboni».
Assistenza, visite di controllo, trial clinici: è quanto, secondo la Duncan, bisognerebbe fare in Canada. «Nel nostro Paese le persone affette da sclerosi multipla sono 55-75mila, forse anche di più, non abbiamo dati precisi in proposito – continua l’mp liberale – ho seguito la sperimentazione clinica del metodo Zamboni, ho guardato come viene effettuato l’intervento, ho speso oltre 200 ore per documentarmi leggendo tanto materiale scientifico. Sono convinta che occorre far sì che qualcosa cambi in tempi brevi».
È una corsa contro il tempo, questa degli ammalati di sclerosi multipla. Per la Duncan occorre agire adesso. «Ogni anno perdono la vita 400 persone – dice la parlamentare – la terapia di liberazione di Zamboni viene già sperimentata in sessanta Paesi nel mondo mentre in Canada si continua a temporeggiare se non addirittura ad osteggiare l’idea di dar vita alla sperimentazione».
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Sperimentazioni che, secondo Kristy Duncan, hanno dato risultati buoni. «I dati a nostra disposizione parlano da soli – aggiunge l’mp – dopo essersi sottoposti alla terapia un terzo degli ammalati ha riscontrato miglioramenti decisamente positivi, un altro terzo miglioramenti moderati mentre un terzo non ha avuto alcun miglioramento, ma considerato che finora nessun farmaco ha dato risultati in questo campo della medicina ritengo che la sperimentazione della terapia del ricercatore italiano sia una opportunità importante».
E l’intervento a viva voce di ieri del medico di Ferrara è stata, secondo la Duncan, il modo migliore per sapere esattamente come la sua terapia possa essere un’arma vincente contro la sclerosi multipla. «La testimonianza del dottor Zamboni ha un grande valore per i tutti i canadesi ammalati – conclude la liberale Duncan – spero che la commissione di esperti faccia la cosa giusta per i canadesi perchè secondo me finora il governo ha preso una posizione, ha rifiutato la sperimentazione ed ha continuato per la sua strada senza aprire le porte alla scienza. Così facendo non ha avuto a cuore la sorte degli ammalati».
Fonte: http://corriere.com/2012/11/02/ottawa-valuta-la-terapia-zamboni/
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