Per valutare le caratteristiche della struttura venosa extracranica e del flusso nei pazienti con sclerosi multipla sono stati valutati con risonanza magnetica a 3 tesla 200 soggeti con sclerosi multipla, in due centri (ognuno di 100 pazienti).
Al termine dello studio, secondo gli autori, le immagini risonanza magnetica forniscono uno strumento non invasivo per separare i casi di MS stenotici da quelli non stenotici. Il primo gruppo era più frequente nella popolazione con SM (68%) e portava un flusso significativamente inferiore nelle vene giugulari interne rispetto al secondo.
Questo studio dunque fornisce un’ulteriore conferma sulla fondatezza della teoria del prof. Paolo Zamboni (Direttore del Centro Malattie Vascolari dell’Università di Ferrara) sulla correlazione tra l’insufficienza venosa cronica cerebro spinale (CCSVI), da lui scoperta nel 2007, e la sclerosi multipla (SM), patologia gravemente invalidante che colpisce 61.000 italiani con esordio prevalente tra i 20 e i 40 anni e duque nel pieno delle loro attività.
Fonte:
http://www.jvir.org/article/S1051-0443%2811%2901343-1/abstract