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NBA: il pagellone universitario dopo la 15^ settimana

Creato il 09 febbraio 2015 da Retrò Online Magazine @retr_online

NBA, il pagellone universitario dopo la 15^ settimana

Trenta voti per trenta franchigie: ecco il nostro pagellone universitario dopo la 15^ settimana di regular season NBA.

1. Los Angeles Lakers: 1-13 frutto di vantaggi dilapidati nel corso dell’ultimo giro di lancette e OT poco favorevoli. Le 10 sconfitte consecutive in trasferta sono record di franchigia.

2. Denver Nuggets: a Denver non si respira un’aria tanto migliore. 1-12 è lo score di Gallo e compagni, che continuano ad essere impresentabili nonostante le buone prove del nostro Danilo.

3. Orlando Magic: stesso record per Orlando, 1-12, che diventa 3-18 se guardiamo un po’ più indietro. Danno del filo da torcere a Chicago, ma l’unica vittoria -cioè l’unica cosa che conta- è contro i disastrati Lakers. Al supplementare.

4. New York Knicks: nel passato più recente se la cavano meglio degli uomini in blu della Florida, in più l’unica vittoria (naturalmente vittima i soliti Lakers) arriva senza bisogno dell’overtime.

5. Charlotte Hornets: dopo che hai battuto due volte in tre notti i Wizards e punti alla post-season NBA, non puoi permetterti di cadere a Philadelphia e in casa contro Indiana dopo essere stati sul +21.

6. Sacramento Kings: subiscono una differenza canestri di -60 nelle prime tre partite della settimana, contro Phoenix si aggrappano alla propria boa DMC e strappano un successo importante.

7. Utah Jazz: la squadra più indecifrabile dell’ NBA. Giovani interessanti e di prospettiva: se girano, cade persino Golden State, altrimenti sono un’autostrada senza limiti di velocità per chiunque. Sacramento è l’unica loro gioia della settimana.

8. Philadelphia 76ers: sfruttano l’opaco momento di Denver per accaparrarsi la vittoria numero 11 in stagione e bissano il successo contro Charlotte per il 12-40. Scacciati ampiamente i fantasmi di un 12-70 a fine regular season NBA.

9. Detroit Pistons: cadono contro squadre sulla carta inferiori, dopo aver fatto fuori Miami e Houston a cavallo della scorsa settimana. Jennings non rientrerà, ma la porta per i play-off NBA resta aperta.

10. Minnesota T’Wolves: è la peggiore squadra della lega NBA, ma detiene la migliore serie aperta di vittorie al momento. Torna sopra il .200 di vittorie grazie alla tripletta inferta a Miami (+1), Memphis (+1) e Detroit (+11). Decisivo il rientro di Rubio.

11. Boston Celtics: settimana senza impegni di rilievo. Boston non è una corazzata, ma NY, Phila e Denver sono abbordabili anche per loro. Perdono a Milwaukee.

12. Miami Heat: 1-3 a febbraio, con la vittoria che arriva soltanto contro i Celtics. Con la ripresa di Brooklyn, rischiano di finire alla lotteria per l’ NBA Draft 2015.

13. Phoenix Suns: amano complicarsi la vita. Non è facile affermarsi contro Golden State e Memphis, ma dopo aver battuto Chicago e Washington ci si aspettava una prestazione diversa almeno contro Sacramento.

14. Indiana Pacers: gli unici in NBA a pareggiare la striscia di Minnie. Il successo contro Charlotte è frutto di una grande reazione d’orgoglio, interrompono la striscia di Cleveland e fanno lo sgambetto persino a Detroit. La nota negativa è che Paul George probabilmente non metterà mai piede sul parquet in questa stagione NBA.

15. Brooklyn Nets: reazione d’orgoglio anche per i Nets, che nell’ordine si liberano di Clippers, Raptors e Knicks. Arrivati nella capitale, soccombono alla corte dei Wizards.

16. Los Angeles Clippers: come Icaro, si avvicinano troppo al Sole e finiscono per cadere giù. I Clippers sfiorano il terzo posto e nel giro di sette giorni rischiano di finire al settimo. E se le ali di cera si chiamano Griffin, costretto ad uno stop di più d’un mese per infezione da stafilococco al gomito, con il calendario del prossimo periodo rischiano di salutare persino il piazzamento ai play-off NBA.

17. New Orleans Pelicans: hanno battuto i Clippers, fermato la striscia di Atlanta e vinto uno scontro diretto su due contro Oklahoma. Perdono però di 30 in casa contro Chicago, e la post-season NBA resta ancora in mano a Phoenix.

18. Oklahoma City Thunder: ovviamente vincono l’altro scontro diretto contro New Orleans, poi si fanno beffa dei Clippers (131 punti, secondi solo ai 140 di Dallas ai danni dei Lakers in questa stagione NBA). Il tutto sommato alla vittoria contro Orlando si traduce -finalmente- in un .500 di vittorie.

19. Washington Wizards: sufficienza risicata per i capitolini. Surclassano Brooklyn dopo 5 sconfitte consecutive e riescono comunque a mantenere il terzo posto. Ma il quinto non è poi così lontano, Chicago e Cleveland sono in agguato.

20. San Antonio Spurs: per essere i detentori del titolo NBA, stanno vivendo una stagione piuttosto mediocre. Gli interpreti sono delle garanzie dal punto di vista tecnico, ma da quello fisico sono sempre un’incognita. Il bis pare improbabile.

21. Chicago Bulls: prendono sempre sottogamba le squadre minori. Cadono contro Lakers e Phoenix, rischiano lo scivolone contro Orlando (solo +1). Contro le big invece si esaltano, ma il pilastro è il solito Pau: cinquantesimo rimbalzista di sempre, ha aperto una serie di 12 doppie-doppie consecutive.

22. Milwaukee Bucks: il sogno che diventa realtà. Si esibiscono in un 5-0 che mancava da un lustro, vincendo a Toronto e ospitando vittoriosamente i Trail Blazers. In settimana cadono solo a Houston per interrompere la striscia, ma il prossimo anno col rientro di Jabari Parker ed una buona scelta all’ NBA Draft 2015 possono puntare davvero in alto.

23. Toronto Raptors: mettono al tappeto Spurs e Clippers (da play-off ad ovest) ma si bloccano contro Nets e Bucks. Poco male, comunque, il secondo posto ad est è ancora loro.

24. Houston Rockets: unico vero trascinatore di Houston è il Barba. Con 45 punti 9 rimbalzi e 8 assist personali, Houston perde contro Portland e mostra perché ai play-off NBA fatica il doppio di quanto faccia in regular season.

25. Portland Trail Blazers: ci vuole lo stop di Griffin per accontentare finalmente anche Damian Lillard, che presenzierà all’ NBA All-Star Game NYC 2015. Settimana positiva, ma la sensazione è che in questo momento LaMarcus Aldridge sia più decisivo del play in quel di Portland.

26. Dallas Mavericks: finalmente la luce in Texas, sponda Dallas. Solo Golden State li ferma e paradossalmente iniziano a vincere dopo la doppia frattura al volto di Rajon Rondo. Senza l’ex Boston la macchina Mavs ha ripreso a girare.

27. Cleveland Cavaliers: correvano su un 12-0 prima di schiantarsi contro il muro Indiana Pacers. Le triple (7/8 di Love e 5/8 di Irving contro i Lakers) sono il loro pane, assieme ai passaggi in pieno stile quarterback NFL (National Football League) per stendere gli avversari in contropiede.

28. Atlanta Hawks: dopo il 17-0 di gennaio, a febbraio si ritrovano 3-2. Fisiologico il calo, probabilmente per la post-season NBA torneranno utili le energie risparmiate nel corso della regular season. In ogni caso danno dimostrazione della loro forza facendo fuori Golden State.

29. Golden State Warriors: dopo i 37 in un quarto di Thompson, i 26 in un quarto (per 51 totali) di Curry contro Dallas passano quasi inosservati. Si piegano davanti ad Atlanta, ma rimangono una spanna sopra a tutti gli altri.

30. Memphis Grizzlies: gruppo solido e miglior difesa della lega NBA. Con le cattive lo dimostrano ad Atlanta, conquistando una meritata vittoria. Il segreto sta nella miglior coppia di lunghi della lega: Zach Randolph e Marc Gasol. Quando ci sono loro in campo, Memphis vince sempre (o quasi).

30 e lode. Circus Shots e Buzzer-Beaters inaspettati: due gli episodi per categoria. Partendo dai circus shots, troviamo Omri Casspi (Sacramento) in grado di mandare a canestro il pallone dopo aver ricevuto una manata in volto, e George Hill (Indiana), che in maniera totalmente scoordinata -e con una mano sola- è riuscito a liberarsi del pallone prima che scadessero i 24 secondi portando a casa 3 punti. I buzzer-beaters, solitamente arma vincente dei playmaker o delle guardie tiratrici, questa settimana sono stati compito dei centri: Anthony Davis (New Orleans) ha centrato la tripla con meno di 2 secondi sul cronometro dalla rimessa, per il 116-113 ad Oklahoma, mentre DeMarcus Cousins (Sacramento), appena dietro alla linea del tiro libero, ha messo il tiro da due punti per battere Phoenix 85-83 dopo aver visto il pallone ballare sul ferro con più di un brivido.

A settimana prossima con il pagellone universitario della regular season NBA.

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