E’ stato pubblicato sul sito della rivista scientifica Journal of Magnetic Resonance Imaging uno studio intitolato “La pulsatilità del fluido cerebrospinale acqueduttale negli individui sani è influenzata dalla compromissione del deflusso venoso cerebrale“.
Alcuni ricercatori anglo-americani hanno indagato la dinamica del liquido cerebrospinale (CSF) nell’acquedotto di Silvio (AoS) negli individui sani postivi e negativi all’insufficienza venosa cronica cerebrospinale (CCSVI), utilizzando imaging a contrasto di fase.
Cinquantuno individui sani (32 CCSVI-negativi e 19 soggetti CCSVI-positivi di pari età) sono stati esaminati utilizzando l’ecodoppler (DS). La diagnosi di CCSVI è stata stabilita se i soggetti soddisfacevano ≥ 2 criteri emodinamici venosi al DS. Il flusso del CSF e le misure di velocità sono stati quantificati utilizzando un metodo semiautomatico e confrontati con i risultati clinici e di routine della MRI (risonanza magnetica) a 3T.
La CCSVI è stata associata ad un aumento della pulsatilità del CSF nell’AoS. Il flusso del CSF positivo era maggiore del 32% nel gruppo CCSVI-positivi rispetto al gruppo CCSVI-negativi (P = 0,008). Questo era accompagnato da un aumento del 28% nel segnale medio acqueduttale caratteristico (cioè, l’area della sezione trasversale dell’AoS su tutto il ciclo cardiaco) nel gruppo CCSVI-positivi rispetto al gruppo CCSVI-negativi (P = 0,021).
Al termine dello studio, secondo gli autori, la dinamica del CSF è alterata negli individui sani CCSVI-positivi, come dimostrato da un aumento della pulsatilità. Questo è accompagnato da un ingrossamento dell’AoS, suggerendo che i cambiamenti strutturali possono essere presenti nel parenchima cerebrale degli individui sani CCSVI-positivi.
Fonte: http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/jmri.24468/abstract
COMMENTO DEL PROF. PAOLO ZAMBONI (https://twitter.com/zambo57):
Un nuovo studio che dimostra un rischio di allargamento degli spazi liquorali e dunque di atrofia cerebrale nella CCSVI.