Autore: La RedazioneMar, 09/07/2013 - 16:30
Bombardati come siamo stati (e siamo) da spot pubblicitari in cui, per “aiutarci” a compiere le associazioni tra l’oggetto e le sue presunte caratteristiche di morbidezza, durata, piacevolezza estetica, ci hanno fatto osservare paesaggi ameni che si srotolovano davanti ai nostri occhi, e suggestioni da La storia infinita, non dovremmo stupirci.
C’è un artista, però, che ha preso sul serio la possibilità di creare opere d’arte da qualcosa di tanto modesto. Anastassia Elias, infatti, armata di tanta pazienza, realizza sculture meravigliose all’interno dei rotoli di carta igienica esauriti. Animali e alberi, ballerine e suonatori, pescatori e giostre. Nella serie di opere della Elias, intitolata Rouleaux, c’è davvero un mondo all’opera.
All’interno di quelle che, in qualche modo, si possono definire miniature, si svolge una forma di “narratività” molto sviluppata; a riprova della tensione, oltre che della necessità, dell’arte contemporanea, di non essere mai “arte minore”, e scovare, per un utilizzo espressivo proficuo, nuovi materiali e nuove forme.
Del resto, se c’è qualcuno che si mimetizza all’interno delle foto, qualcun altro che scolpisce interamente con la carta, perfino delle barche, o ancora qualcuno che ci mette, alla lettera, il sangue, nella propria arte, allora Anastassia Elias ha tutto il diritto di rivolgersi alla carta igienica e crearci dentro queste storie fantastiche.