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Sconforto da expat

Creato il 24 ottobre 2013 da Mamma In Oriente

Ci sono momenti in cui tutto ti appare difficile anche se nella tua vita ne hai fatte tante di cose molto più difficili.

Momenti in cui ti pesa aver fatto un errore solo perché in inglese non avevi capito bene una parola.

Ci sono momenti in cui vorresti avere la capacità linguistica per poterti informare senza tentennamenti da sola su quello che si deve fare. Non dover dipendere dagli altri. Poi certo dovresti avere anche la fortuna di avere dall’altra parte un Thai che lo parli bene l’inglese.

Momenti in cui il pressapochismo degli orientali ti pesa più del solito. In cui vorresti che ad una domanda precisa corrispondesse una risposta precisa.

Momenti in cui ogni cosa diventa un problema perché una cosa la devi fare per forza quando le scuole sono chiuse ed hai anche il bimbo grande a casa. Quando fa troppo caldo o quando piove così forte da allagare le strade. E tu non hai l’auto.

Momenti in cui vorresti una cura certa ed efficace alla gelosia fra i bambini. Momenti in cui, anche se hai male alla gola, devi continuare a ripetere le stesse cose allo sfinimento a tuo figlio senza il minimo risultato. Momenti in cui vorresti che il ricatto non fosse l’unica soluzione possibile. Momenti in cui vorresti solo passare delle ore tranquille giocando con i bimbi ed il grande ti rende la vita impossibile. Ti logora minuto dopo minuto fino a quando ce la fa a farti gridare, a farti andare il sangue alla testa. Momenti in cui fai fatica a sentir piangere tuo figlio senza capire il perché. Momenti in cui il privilegio di stare a casa con i propri figli lo lasceresti volentieri a qualcun altro. In cui vorresti avere un po’ di silenzio se hai mal di testa. Momenti in cui vorresti dormire almeno 5 ore di fila di notte. In cui vorresti che anche il tuo lavoro di casalinga-mamma avesse un orario di entrata ed uscita.

Momenti in cui vorresti tornare a prima. Un prima dove, quando eri malata, potevi curarti e, quando eri stanca, potevi passare la notte dormendo.

Momenti in cui, anche tu, sempre così forte, vorresti avere il diritto di crollare. Anche se solo per 20 minuti, anche se solo una volta ogni 6 mesi. Te lo faresti bastare.

E anche se lo sai perfettamente che ci sono tanti problemi più gravi al mondo, è proprio l’ultima cosa che ti vorresti sentire dire in quei momenti lì.

Quei momenti in cui non vorresti proprio dover ascoltare che c’è chi ha cose più importanti a cui pensare. In cui avresti bisogno di un’attenzione in più piuttosto che una in meno. Momenti in cui non vorresti dover chiedere.

In cui avresti la necessità che ti facessero parlare e sfogare anche se poi tirerai fuori l’orgoglio e le cose le farai da sola con slancio ed energia.

Momenti in cui vorresti che ti ascoltassero con attenzione anche se stai parlando di piccole cose di vita quotidiana perché in fondo quella è la tua vita ora, fatta di figli e casa, casa e figli e non ne hai una più interessante da raccontare.

Momenti in cui ti ritrovi ad essere gelosa del tono allegro ed entusiasta che viene usato nelle telefonate con gli altri.

Momenti in cui vorresti sentire ancora l’ebrezza della libertà, anche quella delle piccole cose. Uscire nel giro di 5 minuti se ne hai voglia, dormire se hai sonno, piangere se ti va.

Momenti in cui vorresti imparare ad essere egoista e pensare un po’ a te stessa.

Momenti in cui la dipendenza ti pesa. Tu che hai sempre lavorato sodo prima di essere una mamma, tu che hai avuto le tue piccole e grandi soddisfazioni. Momenti in cui vorresti ribaltare la tua vita, tornare un po’ quella di prima, ma che in fondo lo sai benissimo che la tua senza i tuoi figli non sarebbe più la vita.  E che tutto ciò fa parte di un grande progetto in cui abbiamo sempre creduto, insieme. Momenti in cui speri che un giorno la riprenderai in mano la tua vita e che davvero guardandoti indietro sarai felice di esserti dedicata completamente ai figli perché loro piccoli non torneranno più mentre per te ce ne sarà ancora di vita da vivere.

Momenti in cui vorresti essere solo figlia e avere tua madre non a migliaia di chilometri di distanza perché in fondo quello è il vero amore incondizionato, perché per una madre tu verrai sempre prima di tutto e tu, da madre, lo sai bene.

Ecco, ieri ed oggi sono state giornate di questi momenti qui. Giornate di mente piena di pensieri. Pensieri che riuscivano a farsi strada nonostante i pianti del piccoli ammalato, nonostante le urla del grande incastrato nella morsa della gelosia. Ed oggi, un piccolo imprevisto è diventato quella goccia in più che ha fatto traboccare il vaso già pieno.

Poi una telefonata arriva e ti fa sentire già un po’ meglio perché legittima e riconosce il tuo sconforto. A volte bastano poche parole ed il giusto tono per tendere una mano. A volte basta un cenno di comprensione e si comincia a vedere la luce. Per fortuna ti conosci e sai che domani ci sarà di nuovo il sole e tanta energia per fare tutto. Domani però, oggi lasciatemi così, mentre cerco di far defluire il troppo che c’è dentro di me.

Non so perché, ma mi è venuta in mente questa foto scattata quest’estate alla “terra” di mio padre: un semplice fiore di zucchina pieno di luce.

Sconforto da expat


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