Sembra tanto su misura ma vogliamo credere che non lo sia. Dal primo settembre la Legge proibirà di vendere libri su Internet con uno sconto superiore al 15/25% sul prezzo di copertina. Amazon, che è il principale imputato per questa nuova legge visto il grande successo ottenuto da quando è stato aperto, protesta con sconti esorbitanti.
Gli sconti infatti saranno del 40% su oltre 9000 tascabili, alcune guide turistiche e per libri vintage mentre per le eccedenze di magazzino i prezzi scendono addirittura del 65% rispetto al prezzo di copertina. E questo dovrebbe essere solo il primo step di un’iniziativa che sfrutterà tutto il mese di agosto prima che entri in vigore la legge che mira a ridurre l’incidenza sul mercato dei grandi gruppi che vendono in rete o nei supermercati.
La norma prende il nome dal senatore del PD Riccardo Franco Levi che assieme a Franco Asciutti del PDL l’hanno studiata e promossa. Dal primo settembre gli sconti non potranno superare il 15% del prezzo di copertina per le nuove pubblicazioni o il 25% nel caso di promozioni speciali. Queste restrizioni dovrebbero proteggere le vendite del periodo natalizio durante il quale si vendono circa il 75% del totale annuo dei libri. E protegge anche le piccole librerie che non fanno parte di grandi catene internazionali. Però guardando al rovescio della medaglia, questa mossa finirebbe per alzare il costo di accesso alla lettura.
E’ già online una petizione per richiedere al Presidente della Repubblica di non firmare la legge.
Amazon, nonostante le limitazioni che arriveranno, precisa che nonostante gli sconti non è solo il prezzo a portare i clienti a preferire il network ma l’organizzazione, la puntualità e l’ampia scelta di prodotti. I vertici dichiarano che l’azienda, essendo presente in molti paesi con leggi differenti, non farà fatica ad adattarsi alle nuove normative.
Voi cosa ne pensate?