Ogni sito che si rispetti, oggi alle 15,01, deve pubblicare gli exit poll e le proiezioni per le elezioni politiche 2013.
Non è rilevante la fonte, puoi essere una testata giornalistica nazionale, un blog di provincia oppure un profilo personale: la fame del lettore-elettore va soddisfatta, la voracità del real-time appagata, l’essere il primo un traguardo da ricordare.
E allora, cari amici, visto che – volente o nolente – appartengo al circo mediatico, anche io mi sono organizzato ed ho a disposizione i miei (personalissimi) exit poll.
Da notare che ho bruciato sul tempo tutti i più importanti network di informazione: dalla Rai a Sky, da Repubblica al Corriere nessun organo di stampa ha ancora reso noto i dati dei singoli partiti, le forbici dei valori minimi e massimi e le proiezioni dei risultati, chi vincerà e chi dovrà interpretare i numeri per ribadire «non abbiamo vinto ma siamo comunque in crescita e poi c’è sempre da considerare l’esercito di chi non ha votato».
Provvedo subito, a voi gli exit poll di Camera e Senato (sono identici)
Il primo dato da ricordare è il numero di aventi diritto al voto: 47 milioni di italiani.
Tutte le percentuali esposte, quindi, si riferiscono al valore sopra citato.
L’esercito degli astenuti conferma il dissenso popolare verso l’attuale classe politica ed, ancora una volta, risulta il primo partito in Italia: la percentuale del non-voto oscilla tra il 33,4% ed un clamoroso 38,9%.
La forbice, quindi, si tramuta in uno sconfortante: «dai 15 ai 18milioni di cittadini hanno preferito evitare le urne».
L’esperto sentenzia: il numero potrebbe crescere. Attendiamo evoluzioni.
Seguono i dati dei singoli partiti:
- PD dal 18% al 22% in relazione alle condizioni meteo del week end in Toscana ed Emilia Romagna: col sole, gli ottimisti prevedono un radioso 23% ma, vista la pioggia battente caduta tra sabato e domenica nelle due regioni «rosse», si pensa ad un più reale 17%. Sconfitti e bagnati, gli elettori di sinistra incrociano le dita.
- PDL dal 11% al 15%: Berlusconi trema e medita ad un ricorso contro Rai, Sky e la stessa Mediaset ree, a suo avviso, di diffondere notizie che «scoraggiano gli elettori che poi preferiscono non votare nè oggi nè domani». I maghi del partito della libertà, consci della disfatta, sono già all’opera per analizzare i numeri regione per regione e capire come commentare i risultati per spiegare all’opinione pubblica la solita tesi: «gli elettori non hanno compreso il senso della nostra campagna elettorale ma nonostante gli indecisi la coalizione ha retto. Siamo soddisfatti della sconfitta raggiunta».
- Lista Monti dal 2% al 3%: per l’ex Premier si prospetta un momentaneo ritorno alla vita civile. Il Professore conta di tornare a Roma prima dell’estate, quando il governo-minestrone nato dagli inciuci dei partiti con l’alibi di dover pensare ad «un Governo per le grandi intese» durerà il tempo di una stagione.
- Lega Nord ed altri partiti dal 1% al 3%: dato da verificare poiché gli intervistati si vergognano di ammettere le loro intenzioni di voto. Si auspica un realistico 0%.
- Movimento 5Stelle da 2% al 52%: non è possibile prevedere i numeri relativi al Grillo-pensiero. La forbice è talmente ampia che nessun sondaggio è affidabile. Gli esperti parlano di «evento eccezionale», uno tsunami statistico senza precedenti. Non resta che attendere lo spoglio, nel mentre c’è chi spera e chi si dispera.
Un’ultima ora è appena giunta in redazione: è di questi istanti la notizia di una possibile coalizione tra Bersani, Berlusconi e Monti. Lo slogan dei tre ex candidati sembra sia rubato a Rambo: «se non hai amici, creati dei nemici».
Gli exit poll sono aleatori, i «mostri» purtroppo no.
MMo