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Sarà vero o non sarà vero? Per la prima volta degli scienziati rivelano di avere scoperto il fantomatico bosone di Higgs, la particella di Dio, ma c'è già chi tende a calmare gli animi, suggerendo che la notizia celerà di sicuro qualche sorpresa. E che, quindi, si dovrà fra poco ripetere tutto daccapo (è già successo). La notizia è stata diramata dal Daily Mail, riferendosi a una conferenza stampa sull'argomento organizzata per il 4 luglio. Secondo gli studiosi la particella di Dio è stata scoperta al 99,99%, un traguardo che viene inseguito da 48 anni, a partire dagli studi di Peter Higgs dell'Università di Amburgo. I test sono stati compiuti presso l'acceleratore Lhc di Ginevra, con i due esperimenti battezzati “Atlas” e “Cms”, basati sugli scontri fra protoni per analizzare le particelle prodotte. Si è utilizzata un'energia di 7,2 TeV, che un domani potrà essere incrementata, portando, verosimilmente, a scoperte ancora più dettagliate: “Credo che siamo a un passo dall’annuncio della scoperta”, commenta Marco Napolitano, Ordinario di Fisica nucleare e subnucleare dell’Università 'Federico II' di Napoli, interpellato da Il Fatto, “che d’altronde era stata già prefigurata alla fine dell’anno scorso”. Alla fine del 2011, infatti, un’altra conferenza del Cern aveva annunciato di aver individuato un indizio del bosone di Higgs, ma “la precisione statistica non era abbastanza significativa. Attualmente, invece, si dovrebbe aver raggiunto un’accuratezza tale da determinare la scoperta vera e propria” commenta Napolitano. A questo punto tutti si chiedono cosa cambiarà nelle nostre vite ora che è stato scoperto il misterioso bosone... Beh, non cambierà nulla, semplicemente aiuterà a confermare il cosiddetto “modello standard”, vale a dire il modello al quale ci rapportiamo per spiegare i tanti segreti dell'universo. Il modello standard prevede, infatti, l'esistenza di una serie di “ingredienti” universali, fra cui il bosone di Higgs. Si riferisce a una famiglia di dodici particelle, i messaggeri delle tre forze che agiscono nell'infinitamente piccolo: forza forte, elettromagnetica e forza debole. Di esse fanno parte anche fotoni e gluoni, la colla della materia. Ma chi li “gestisce”? Il bosone di Higgs, appunto, sempre teorizzato, ma mai confermato ufficialmente. Se non l'avessimo scoperto, quindi, sarebbe la prova che dell'universo non abbiamo ancora capito nulla. Dalle ricerche fatte a Ginevra ermerge che il bosone di Higgs possiede una massa intorno ai 125 GeV/C^2, una massa attesa, riconducibile ad altre particellle. “I dati confermano con la soglia dei 5 sigma, vale a dire una probabilità di scoperta che sfiora il 100%”, rivela sul Corsera Gian Francesco Giudice, teorico del Cern e autore di Odissea nello zeptospazio, un viaggio nella fisica dell'Lhc ( Springer ). “Anzi”, continua Giudice, “si sono intravisti effetti che farebbero pensare all'esistenza di altre particelle, dunque un ampliamento del disegno teorico fin qui immaginato. Per questo bisognerà indagare ulteriormente”. Alla ricerca di un nuovo bosone di Higgs.
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