Cratere a volute ritrovato nella sepoltura
femminile ed esposto a Campobasso
Le sepolture intercettate sono riferibili ad un arco temporale di circa tre secoli. Si tratta di una sepoltura maschile ad incinerazione, con i resti combusti del defunto conservati in uno stamnos di bronzo, databile al V-IV secolo a.C.; una sepoltura femminile con struttura a semi-camera, contenente un ricco corredo vascolare, databile all'ultimo quarto del IV secolo a.C.; una sepoltura maschile ad inumazione, in cui era conservato un cinturone di bronzo risalente al III secolo a.C. oltre a tracce di frequentazione tardo-antica.
La sepoltura femminile, in particolare, pur se parzialmente distrutta da quella maschile a inumazione, ha destato l'interesse degli archeologi per via del suo ricco corredo. Si tratta di un unicum nel panorama archeologico molisano, sia per la forma della sepoltura, che per il numero e la qualità del corredo vascolare. Quest'ultimo comprende vasi apuli a figure rosse, balsamari in vetro di produzione fenicia e vasi in ceramica a vernice nera.
A sorprendere i ricercatori è stato il ritrovamento all'interno di uno dei vasi di numerose uova, probabilmente da connettersi allo svolgimento di culti orfici. Attualmente il corredo è in corso di restauro e di studio. Un cratere a volute, parte di tale corredo, è esposto presso il Museo Archeologico di Campobasso.