Scoperto il colore della morte: è azzurro
Dimenticatevi la falce che luccica alla luna, dimenticatevi di migliaia di icone e immagini e quadri dai lugubri toni tra chiese e cappelle tra affreschi ed arazzi, dimenticatevi il tristo mietitore e la signora di nero vestita e dimenticatevi anche della ballata medievale di Angelo Branduardi in fa diesis minore.
Né la definizione di “morte nera” usata per la peste del 1347 o per la stazione spaziale di Star Wars, potrà più esservi di aiuto.
Perché la morte ha un’altra immagine e soprattutto un altro colore. La morte è azzurra.
La scoperta è avvenuta grazie ad uno studio effettuato da “Wellcome Trust”
e dal professor David Gems dell’Istituto di Sanità dell’University College di Londra.
“Abbiamo identificato un percorso chimico di autodistruzione che propaga la morte cellulare nei vermi – ha commentato Gems -. Appare come un’incandescente fluorescenza blu che viaggia attraverso il corpo e si diffonde in tutto l’organismo fino a quando tutta la vita si spegne. Bloccando artificialmente questo percorso, potevamo ritardare la morte indotta da uno stress come l’infezione, ma non siamo riusciti a rallentare la morte per vecchiaia. Ciò suggerisce che l’invecchiamento provoca la morte per una serie di processi concomitanti” ha concluso Gems.
Secondo la ricerca, quando la morte si propaga da una cellula all’altra, appare come un’onda di un azzurro fluorescente (nell’immagine in evidenza all’inizio dell’articolo la si scorge bene).
In pratica si attiva una reazione chimica a catena che porta alla rottura di componenti cellulari e ad un accumulo di detriti molecolari. La scoperta, ossia il propagarsi della morte, è stata osservata per la prima volta nell’intestino di un Caenorhabditis elegans, un verme dalle piccole dimensioni, in cui la fine della vita è apparsa al microscopio come un’onda fluorescente azzurra che si andava diffondendo in tutte le cellule per via di una specifica sostanza chimica, l’acido antranilico rilasciato attraverso il calcio.
Poichè la necrosi cellulare dei vermi è simile a quella dei mammiferi, è possibile che anche la morte degli esseri umani abbia caratteristiche comuni a quella osservata nello studio dell’Istituto londinese.
Una morte azzurra.
Così, da ora in poi, il principe delle favole non ci apparirà più tanto foriero di liete novelle e quantomeno andrebbero rivisti i colori di alcuni italici partiti… sia mai che anche lì, il colore sia indice di necrosi?
Sull'Autore
Giornalista, insegnante, webwriter
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