Passeggiando per Napoli si ha la possibilità di viaggiare nella storia e con la storia: attraversando Piazza Dante e perdendosi nel fiume di gente che si trova a Port’Alba, tra le bancarelle di libri antichi, nuovi e usati, oggi vi portiamo a Piazza Bellini, un vero e proprio “incontro” tra il passato e la gioventù, tra le antiche Mura Greche e la modernità dei caffè letterari popolati da ragazzi di tutte le età.
Piazza Bellini, raggiungibile anche una volta percorsa tutta via Costantinopoli, è un fulcro nevralgico dove convergono tante storie, dove sono passati tanti personaggi famosi, dove s’innalzano vari edifici, diversi tra loro eppure così vicini. Ubicata sul decumano maggiore di Napoli, proseguendo verso destra si accede alla zona detta via Tribunali di Napoli, continuando dritti per via San Sebastiano, famosa per i negozi degli strumenti musicali, si giunge poi in Piazza del Gesù Nuovo, un connubio tra la meravigliosa Basilica di Santa Chiara e la possente chiesa del Gesù Nuovo, con al centro l’obelisco dell’Immacolata. Chiunque quindi voglia gustarsi un tour storico puro e intenso della bella Partenope, non può non passare per Piazza Bellini, anche per i suoi numerosissimi locali che di notte accolgono centinaia e centinaia di giovani.
Caffè letterario Intra Moenia a Piazza Bellini.
Intra Moenia, per esempio è uno dei bar più antichi della zona: un caffè letterario nato nel 1989 che ha collaborato attivamente per rendere la zona pedonale, oggi è uno dei centri di aggregazione culturale, musicale e giovanile più gettonato della città. La piazza, sopratutto di sera, si popola di persone che bevono drink, s’incontrano e rendono Piazza Bellini by night una “piccola discoteca a cielo aperto”.
Giovani a Piazza Bellini
Di giorno invece Piazza Bellini ritorna a essere solitaria e suggestiva: di forma rettangolare, anche in passato la piazza è sempre stata un luogo d’incontro per intellettuali e letterati poiché circondata da biblioteche, come la BRAU (Biblioteca di Ricerca di Area Umanistica – ndr) della Federico II e numerosi sedi universitarie, vicina all’Accademia di Belle Arti e al Conservatorio di San Pietro a Majella, nel quale studiarono tanti compositori, tra i quali lo stesso operista dell’800, Vincenzo Bellini che dà il nome alla piazza. Al centro infatti vi è una sua statua, realizzata da Alfonso Balzico nel 1886, ma la peculiarità di Piazza Bellini sono sopratutto le sue importanti Mura Greche dell’antica Neapolis, scoperte nel 1954 e poi successivamente recuperate nel 1984. Le mura gettano luce su quanto dovesse risultare protetta e inoppugnabile la città di Neapolis, sopratutto durante la guerra annibalica e anche durante il conflitto greco-gotico: il tracciato delle mura in alcune parti della città è ancora riconoscibile, mentre in altri punti diventa incerto a causa di alcune distruzioni avvenute nel corso dei secoli.
Mura Greche in Piazza Bellini
Tutta Piazza Bellini è attorniata da palazzi monumentali del XVI e XVII secolo, offrendo alla città di Napoli importanti tracce di architettura barocca e arte rinascimentale, come Palazzo Castriota Scanderbeg, il Palazzo Firrao, il Palazzo De Rossi di Castelpetroso, il Palazzo dei Principi di Conca e il complesso religioso di Sant’Antonio delle Monache a Port’Alba. Palazzo Castriota è interessante per la sua facciata in mattoni con alto basamento sul quale si apre un portale a conci alterni in marmo; all’interno è possibile visionare le volte affrescate, le colonne aggiunte durante i lavori di restauro e un ampio giardino impreziosito con una fontana del ‘700, voluta dal marchese Castriota.
Statua Vincenzo Bellini
Palazzo Firrao invece ha una facciata in piperno e marmo pregiato, intervallata da 6 paraste bugnate con capitelli ionici; le finestre sono sormontate da timpani spezzati e da cornici cinquecentesche, inoltre le finestre laterali al pian terreno, ospitano bellissimi esempi di statue femminili. Questo e altro ancora è Piazza Bellini: uno scrigno di arte e di storia, di cultura e di drink da sorseggiare; un incontro magico tra l’antichità del passato e il presente ancora da vivere.