Alchimia di sensi, di tecnica e passione
per giungere a crear luce, ove prima vi era il nulla
Monica Pasero
Un’ arte antica e sapiente è quella che accompagna la vita di questo egregio artista contemporaneo, che con perizia e passione, realizza opere di straordinaria beltà. Grazie alla sua tecnica in cui pazienza e talento si fondono, per donare vita e soprattutto luce alle sue opere. Nel nostro spazio oggi ho il grande piacere di avere ospite Alberto Bongini
Intervista a cura di Monica Pasero
Per le sue opere utilizza una tecnica al quanto meticolosa: “La tecnica a Mosaico” può spiegare ai nostri lettore di che si tratta ?
E’ una tecnica molto antica, esempi di squisita fattura risalgono al periodo tardo-ellenistico e soprattutto romano. Grande importanza e fulgore ha incontrato l’impiego di questa tecnica in tutto il periodo bizantino, capolavori in tal senso si possono ammirare a Venezia e Ravenna. Nell’applicazione di questa tecnica io non seguo i canoni della “tradizione”ma ricerco un’espressione che unisca il valore di gesti ripetuti con pazienza e perizia. La mia è una sorta di “ibridazione”. Utilizzo infatti materiali di diversa provenienza (perle, polvere di vetro, piccoli elementi plastici ecc.) uniti da collanti con il risultato finale di dare vita ad una visione iconica contemporanea
Questa sua passione per il mosaico, ha reminiscenze infantili ?o se non è così quando è scaturito in lei il bisogno di creare con questa tecnica ?
Fin da bambino amavo raccogliere piccoli elementi di varia provenienza come la stagnola dei cioccolatini e delle merendine, carte colorate, cartoncini e carta velina che poi ritagliavo per riassemblarli secondo il mio senso estetico. I primi esperimenti di questa tecnica ibrida risalgono al 2005 quando ho realizzato alcune carte, tele e metacrilati che ho esposto a Seravezza in Versilia in una importante personale curata da Lodovico Gierut
”Pittore di luce” la definirei. Nei suoi lavori si percepisce l’energia del suo tocco, che irradia ogni sua opera. La domanda che le porgo è questa: Che significato ha per lei la luce ?
Per me la luce è l’incontro tra la dimensione terrena e quella spirituale di ciò che non conosciamo e che attraverso il mio lavorare possa giungere ad essere “accolto” come dono di una “luminosità” esistenziale
Vedendo alcune sue opere, ho notato che nei ritratti tende a personalizzare parecchio i volti dei suoi soggetti, spesso camuffandoli questo perché ?
In questa personalizzazione rappresento visivamente la maschera del soggetto che ritraggo: è un portare a galla la parte inconscia
Ogni colore, a mio umile parere da un emozione diversa, anche se lei utilizza una varietà infinita di sfumature le chiedo: c’è una tonalità che non può assolutamente mancare in una sua opera ?
Sento l’esigenza in ogni opera di presentare un’ampia gamma cromatica con l’aggiunta di aggregati luminescenti che ne potenziano l’impatto visivo
Oltre alla sua grande passione per la pittura ,è anche laureato in architettura. Le chiedo come compensa queste due realtà?
L’impianto compositivo e progettuale delle mie opere senz’altro rimanda alla mia formazione e alla mia specializzazione in “industrial design” conseguita al Politecnico di Torino.Queste due realtà semplicemente convivono e si potenziano reciprocamente in me
Le sue opere hanno viaggiato per il mondo, giungendo fino in Giappone. Tra tutti i luoghi in cui ha esposto, rammenta un aneddoto che ricorda ancora oggi con piacere ?
Ricordo con piacere una signora di Lugano che visitando una mia personale alla galleria “L’Officina” di Magliaso (Lugano) dove esponevo alcune “cartoline”si emozionò fortemente in quanto una in particolare le aveva ricordato la dichiarazione d’amore di colui che poi sarebbe diventato suo marito. Mi abbracciò dicendomi che vedendo il mio lavoro stava provando le stesse intense emozioni di quel momento
Le sue opere sono state riportate su grandi periodici cito “Italia & dintorni “ e “ItaliArte” e in alcuni casi sono diventate vere e proprie copertine,quale tra queste è quella di cui va più fiero ?
Di tutte le recensioni che accompagnano il mio percorso artisticovado naturalmente fiero
Tra le sue tante partecipazioni trovo alcune foto con il noto artista poliedrico “Dario Ballantini” Vuole raccontarci come vi siete incontrati e alcune sue impressioni su questo singolare personaggio?
Ho conosciuto Ballantini in occasione di una sua personale a Castiglioncello (Li). Ho realizzato un suo ritratto per il Premio “La memoria è carta viva”, organizzato dal critico d’arte toscano Lodovico Gierut che gli è stato assegnato come “ pittore toscano altamente significativo per la qualità della sua pittura”
La vita le ha dato tanta energia, e penso che molti dei suoi sogni si siano realizzati, ma c’è un sogno al quale ambisce ancora?
Il mio sogno è quello di realizzare delle opere sul tema del sacro da inserire in un edificio religioso utilizzando la mia tecnica ibrida
L’arte è sempre legata alla sensibilità, per questo non poteva mancare il suo impegno nel sociale, da qui introduco la sua iniziativa “Scivolart” già accennata nel nostro blog. Vuole spendere due parole su questo progetto benefico?
L’amicizia con Innocente Foglio, poeta disabile, ha favorito la messa a punto di “Scivolart” un’iniziativa che unisce l’arte al sociale.Chiediamo a 100 artisti italiani e stranieri di progettare uno scivolo artistico realizzato su carta. Il risultato di tutti gli elaborati verrà presentato in tardo autunno in una prestigiosa sede espositiva del Piemonte.Sarà indetta un’asta per finanziare la realizzazione di almeno uno scivolo da donare per rendere accessibile l’entrata dei disabili in una struttura pubblica
Ultima domanda di rito nel nostro spazio: Che cos’è l’arte per Alberto Bongini ?
L’arte per me ha una componente fortemente etica, intendo porgermi per andare incontro a sentimenti che io reputo primari e che di conseguenza mi facciano percepire di essere stato “accolto”
Ringraziandola ricordo ai nostri lettori la sua pagina face book https://www.facebook.com/pages/Alberto-Bongini/165894730142423?sk=info