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Scrittura dell'età del Bronzo e I Ferro. La microscrittura (pittografica e non) arte straordinaria degli scribi nuragici

Creato il 22 gennaio 2012 da Zfrantziscu
di Gigi Sanna
La scrittura nuragica dal punto di vista formale, ovvero quello della composizione e del riporto dei significanti sul supporto, può essere divisa in quattro grandi aspetti o tipi: 1) quello della scrittura monumentale o macroscrittura2) quello della scrittura media che potremmo chiamare anche 'normale'.3) quello della scrittura assai minuscola o microscrittura. 4) quello della scrittura a grandi caratteri riportata, prevalentemente, nei monumenti (nuraghi, tombe di giganti e pozzi sacri) 'Testi' del primo tipo danno le Tombe di Giganti e i Nuraghi (1); del secondo tipo, ad esempio, il coccio di Orani, il ciondolo di Pranu Antas di Allai (2), il coccio del Nuraghe Alvu di Pozzomaggiore (3), la 'rotella' o disco di Palmavera di Alghero (4) e la Stele di Nora (5); del terzo tipo offrono, soprattutto, non pochi oggetti in bronzo e ceramica di cui si dirà più avanti; del quarto offrono infine il nuraghe Aiga di Abbasanta, il masso della capanna di Perdu Pes di Paulilatino, il masso del nuraghe Pitzinnu di Abbasanta, il masso di Losa di Abbasanta e il concio del Nuraghe Nurdole di Orani (6).Dunque, come si nota facilmente dalla suddetta classificazione, i nuragici passavano consapevolmente, nella realizzazione della scrittura, dall'infinitamente grande all'infinitamente piccolo, con quel gusto della 'variatio' dei significanti, di cui abbiamo detto tante volte; 'variatio' che comprendeva quindi non solo la tipologia alfabetica, di cui tante volte si è parlato anche in questo Blog, ma anche la misura o l'estensione dei segni riportati. Naturalmente non mancano scritte in mix, cioè con caratteri molto grandi mescolati a quelli molto piccoli, come ad es. accade nel concio di Nurdole di Orani (7). [sighi a lèghere]

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