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Scrittura e narrativa di genere: 6 - Punto di Vista (seconda persona)

Da Luciferkitty @MicheleAFGreco
Scrittura e narrativa di genere: 6 - Punto di Vista (seconda persona)
Dopo aver introdotto il punto di vista, adesso mi occuperò delle sue tipologie:
  • Prima persona;
  • Seconda persona;
  • Terza persona (limitata o onnisciente).

In questo articolo tratterò i pro e i contro della seconda persona.
E attenzione: questo articolo verrà pubblicato anche sul sito "Salotto Letterario Virtuale", solo che lì farà parte di una più ampia guida che comprenderà anche la seconda persona, la terza persona e il POV multiplo e misto. Qui sul mio blog ho deciso di dividere la guida in più parti.

Seconda persona
Sei distesa sulla pietra calda, e contorci il tuo corpo. Poi ti rilassi, e il terreno ti porta in alto come se galleggiassi sul mare. Il sole è spuntato alle sette, e ogni granello di sabbia è bollente. Il sole raggiunge l’avvallamento splendente del tuo ventre, le tue braccia, le tue dita, il tuo viso. Nessuna parte di te resiste, ogni parte brilla.
[da “With Her Crooked Heart” di Helen Dunmore]
Pro: 
  • L’uso della seconda persona permette di descrivere sensazioni difficilmente esprimibili altrimenti. 
  • Si ha una sensazione di intimità, come se il narratore stesse sussurrando all'orecchio del personaggio. 

Contro:  
  • È un tipo di POV poco usato. Il tipico lettore di narrativa di genere rimane spiazzato e difficilmente riesce a immergersi nella storia. Proprio per questo, la seconda persona è più adatta alla literary fiction. 
  • L’immedesimazione col personaggio è resa difficoltosa dai dettagli. Ad esempio, un uomo difficilmente potrà immedesimarsi leggendo “lanci un’occhiataccia al tizio che ti fissava le tette”. Proprio per questo, bisogna essere il più possibile neutrali, il che è difficilissimo da fare e da mantenere. 
  • All'inizio si ha la sgradevole sensazione che il narratore si stia rivolgendo al lettore. 

In sintesi, è meglio usare la seconda persona solo con la literary fiction o comunque in parti brevi, magari con un narratore di secondo grado, in modo che il narratore si rivolga a un altro personaggio anziché al lettore.
Non sei il tipo di persona che vorrebbe essere in un posto simile a quest'ora del mattino. Ma sei qui, e non puoi dire che l'ambiente sia completamente sconosciuto, sebbene i particolari siano confusi. Sei un night-club e parli con una ragazza dalla testa rasata. Il posto non è né Heartbreak né Lizard Lounge. Tutto sarebbe più chiaro se riuscissi a infilarti in bagno a prendere un po' di polvere boliviana... il tuo cervello in questo momento è composto da plotoni di piccoli soldati boliviani. Sono stanchi e sporchi per la loro lunga marcia nella notte. Hanno buchi negli stivali e sono affamati. Hanno bisogno di essere nutriti. Hanno bisogno della polvere boliviana.
[da "Le Mille Luci di New York" di Jay McInerney]

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