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Scrittura e narrativa di genere: 8 - Punto di Vista (multiplo e misto)

Da Luciferkitty @MicheleAFGreco
Attenzione: questo articolo verrà pubblicato anche sul sito "Salotto Letterario Virtuale", solo che lì farà parte di una più ampia guida che comprenderà anche la seconda persona, la terza persona e il POV multiplo e misto. Qui sul mio blog ho deciso di dividere la guida in più parti.
Scrittura e narrativa di genere: 8 - Punto di Vista (multiplo e misto)
Dopo aver introdotto il punto di vista e dopo aver parlato dei tre principali tipi di POV (prima persona, seconda persona, terza persona), è arrivato il momento di rispondere alla domanda "cosa succede se si mischiano più tipi di POV?". Siamo nel campo del pov multiplo e del pov misto, che sono due cose leggermente diverse.
POV multiploSe la storia lo richiede, si può usare più di un punto di vista. In fondo l’alternare più personaggi-pov è una cosa comune e molto pratica. In genere si alternano due personaggi-pov, ma ci sono casi in cui se ne possono alternare molti di più. Non ci sono tante regole da seguire, si è abbastanza liberi: non si è costretti ad alternare i pov in modo regolare e non si è costretti a usare per tutti i personaggi-pov la stessa tipologia di punto di vista.
Ci sono solo due grandi regole da tenere in mente. La prima è: mai cambiare POV durante una scena! Bisogna rendere molto netto il passaggio da un personaggio-pov a un altro, altrimenti il lettore si confonde. L’ideale è cambiare POV assieme al capitolo; ad esempio, se il primo capitolo è raccontato dal punto di vista di Laura, il secondo potrebbe essere raccontato dal punto di vista di Sandro.
Se invece si vuole cambiare punto di vista all’interno di uno stesso capitolo, si possono dividere le scene in modo netto con gli asterischi. Ossia così:
*** 
Cambiare POV aumenta la tensione e la suspense anche quando accade tra un capitolo e un altro, ma all’interno di uno stesso capitolo l’effetto è molto più forte. Il metodo degli asterischi, però, non va usato quando si cambia anche tipo di POV (da prima persona a terza, ad esempio), in quanto il lettore fatica di più ad abituarsi e ha bisogno di un passaggio più marcato (cambio di capitolo).
La seconda regola fondamentale del cambio di POV è: chiarire fin da subito chi è il nuovo personaggio-pov. Questo è più semplice con la terza persona perché basta scrivere il nome del personaggio-pov il prima possibile, mentre con la prima persona la faccenda si fa più complicata e implicita.
POV misto 
Come ho già detto, il POV multiplo può anche svilupparsi cambiando tipo di POV assieme al personaggio. Ma cosa succede se si cambia tipo di POV usando sempre lo stesso personaggio? È il caso di una tecnica particolare chiamata “punto di vista misto”.
Per usare questo stratagemma, però, bisogna avere una motivazione valida. Ad esempio, se il vostro personaggio-pov è un malato di mente, conviene usare la terza persona. Una volta guarito, si può passare alla prima persona, che è anche un buon modo per sottolineare che il personaggio ha ripreso il controllo di sé. A questo punto sorge una domanda: se il personaggio ha più personalità si parla ancora di POV misto? No, in questo caso si parla di POV multiplo. Un personaggio principale si identifica in primis con la sua personalità; se Mauro è affetto da Disturbo Dissociativo dell’Identità, ogni sua personalità può essere considerata un personaggio a se stante.

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