Buongiorno, scrivo per raccontarvi cosa mi è successo martedì scorso. Erano circa le ore 12,00 e attraversavo la Via Erice-Mazara, a Trapani, quando di fronte la Pizzeria ex “Al Ponte” notavo un’estensione a vigneto allagato e poi ancora un melonato colmo d’acqua.
Con la carenza d’acqua ad Erice Casa Santa e territori altri nel trapanese non può passare inosservata una così immensità d’ acqua e da lì ho riscontrato un gran flusso d’acqua scorrente velocemente nel canalone fiancheggiante quella strada. Avvisato il 112 mi veniva risposto che possibilmente proveniva dalle piogge abbattutesi nei giorni scorsi ed io replicando, facevo notare di non essere scemo né tantomeno mi risultavano piogge in territorio. Questi, mi passavano ad altro Ufficio che si qualificavano Vigili Urbani ed ai quali esponevo l’accaduto ma, venivo rinviato ad altri fin quando telefonavo all’ emittente TeleSud dove la Segreteria telefonica ripeteva un imminente collegamento che di fatto non c’è poi stato (risulterebbe chiusa per ferie come pure TrapaniOk).
La ripresa televisiva, ritengo sia molto valida a dare esatta percezione delle migliaia di metri cubi d’acqua che si disperdono a tutto danno della collettività in poco tempo ma intanto, proseguendo oltre la rotatoria A29 m’immettevo in direzione “Panorama”, dove un’altra consistente fuoriuscita d’acqua non passa inosservata ed ancora altre, in traverse direzione Chiesa San Paolo. Da qui, questa mia segnalazione a al vostro giornale online che più di altre istituzioni, ha il senso della cosa pubblica ed altresì perché, da recente cronaca, ho letto invettive dal Sindaco di Erice su altri suoi colleghi etc. colpevoli che farebbero mancare il prezioso liquido agli ericini (ce ne vuol di coraggio a vedere migliaia di mc. disperdersi per l’incuria d’una rete idrica ridotta sempre più a colabrodo). Tenuto conto che nulla si sta in atto riparando è
possibile procedere con le telecamere al prossimo turno erogazione acqua. Al mio più sincero ringraziamento, sono certo si uniranno benedizioni di quelli d’un popolo ericino e trapanese scottato di adire le vie autobotti a pagamento.
Salvatore Baldarotta