Grazie ai progressi tecnologici siamo ormai tutti in grado di scattare delle fotografie. Ma come è nata la fotografia?
È sempre esistito nell’uomo il desiderio e la volontà di rappresentare, nel modo più fedele possibile, il mondo che lo circonda. Già nella prima metà del Settecento si sviluppa uno stile pittorico, detto Vedutismo, che utilizza strumenti avanzati per riprodurre in modo fedele le vedute paesaggistiche; uno di questi strumenti è la Camera Oscura.
Questo oggetto altro non era che, come potete vedere, una scatola contenente un sistema di ottiche e specchi, attraverso i quali gli artisti potevano ricalcare le immagini riflesse, in modo da ottenere delle perfette vedute.
Da questo principio partirono, intorno al 1830, i primi esperimenti fotografici.
La prima vera fotografia fu opera di Niecephore Niépce, il quale riuscì ad imprimere, su una lastra d’argento ricoperta di bitume, la “Vedutda dalla finestra dello studio a Le Gras”; era il 1837 e gli esperti ritengono che ci siano volute 8 ore di esposizione alla luce del Sole e lo si può notare dalle diverse angolazioni delle ombre.
Il metodo di Niépce, tuttavia, non era del tutto permanente; è solo grazie alle più avanzate tecniche di restauro e, anche, ad una modesta dose di fortuna, che oggi possiamo osservare quest’immagine.
Una decina di anni dopo, Louis Daguerre riuscì a produrre immagini permanenti (che oggi prendono il nome di daguerrotipi) su una lastra di rame argentata, che veniva sensibilizzata alla luce con vapori di iodio, poi esposta nella camera oscura, sviluppata grazie a vapori di mercurio e infine fissata mediante immersione in una soluzione di sale e tiosolfato di sodio. Le dimensioni della lastra erano di 21,5×16,5 cm.
Come per la Veduta di Niépce, anche il “Boulevard Du Temple” di Daguerre ha avuto bisogno di diverso tempo di esposizione, tant’è che l’immagine di uno dei luoghi più trafficati della Parigi del 1838 ritrae una strada vuota e silenziosa, nessuno si è trattenuto a sufficienza da rimanere impresso sulla lastra. Nessuno eccetto un lustrascarpe e il suo cliente.
Le persone non si fermano mai abbastanza, non lo hanno mai fatto e mai lo faranno.
Purtroppo.
(Date e informazioni varie sono state prese dal libro “50 Icone della Fotografia” edito da Taschen)
Tagged: AFreeWord, Agnese, foto, luce, Lyla, macchina, Photo, Punto, Reflex, Scatto, scrivere