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Scrivi sul solito genere così vendi

Da Flavialtomonte

A lungo ho cercato di capire perché la stragrande maggioranza degli scrittori trattano temi di perdite e ritrovamenti. Non per niente, ho tra le mani una rivista letteraria a cui sono iscritta con l’elenco dei best-seller, premi strega, più venduti, più sfogliati, più maltrattati libri del mese. Per la scelta dei titoli però non riesco ad attenermi alle sinossi e quindi ricorro ad autori che già conosco o di cui ne voglio approfondire la conoscenza. Mi butto anche sul sicuro: i classici. Questo perché? Certamente non trovo il libro che fa al caso mio, perché i libri di oggi sembrano legati tutti ad un unico caso. Sembra non esserci scelta. Che sia questa la difficoltà dell’acquisto dei libri online? Anche se, le librerie sono piuttosto deleterie, si rischia di perdersi e non ritrovarsi veramente. Perché questi temi? Adesso vi arrivo. 
Quello che sta succedendo alla scrittura è un collasso di ispirazione. È naturale che lo scrittore che vuole vendere deve seguire i bisogni della società e quindi dell’adolescente o del neo-adolescente vale a dire l’over 40 irrealizzato e stracolmo di rimpianti e rimorsi, – ma non c’è solo questo – di conseguenza se il pubblico cerca questo, lo scrittore scrive di questo. Logico? No. 
Si è arrivati a un punto in cui tutti scrivono di relazioni – amicizia, amore, fratellanza, fresca conoscenza… – che subiscono il processo di abbandono e di successivo ritrovamento, e delle volte il finale non è per niente piacevole. Il risultato è questa rivista che ho tra le mani in cui riesco bene a categorizzare solo due tipologie di libri:
1. Titolo affascinante/ Trama deludente (viaggi, lente narrazioni, esoterismi e horror, misteri mai svelati);
2. Titolo deludente/ Trama affascinante (racconti, lettere aperte o teatro).
Categorie legate al buon gusto di una ragazza che ha superato l’adolescenza e che – tra le altre cose – non è mai stata attratta dai generi drammatico-sentimentali. O drammatici. O sentimentali. I mezzi generi nella scrittura corrispondono all’utilizzo dei mezzi termini nel parlato: da escludere. E allora – per farla breve – perché parlare sempre delle stesse cose?
I generi letterari sono molti di più quanti già conosciamo. Usiamoli tutti. 


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