Fondata da Enzo Ferrari nel 1929, è tra le più note squadre del mondo automobilistico sportivo, oltre che dotata di un palmarès eccezionale. La Scuderia Ferrari è attiva nel campionato del mondo di Formula 1 fin dalla sua istituzione, ne ha vinto 15 volte il titolo piloti e 16 quello costruttori.
Storia
Il contesto
Nell'autunno 1929 Enzo Ferrari aveva ottenuto una preliminare promessa di partecipazione, dalla Pirelli e dall'Alfa Romeo, ad una eventuale squadra corse. L'idea di Ferrari era quella di creare una struttura esterna alle due aziende che le sollevasse dagli oneri e dai costi organizzativi, trasferendoli sui gentleman-driver desiderosi di competere, e sugli organizzatori dei vari circuiti, disposti a pagare sostanziosi ingaggi pur di avere piloti celebri che attirassero il pubblico. Le prime adesioni furono quelle dei fratelli Alfredo e Augusto Caniato, gentleman-driver ferraresi ai quali Enzo Ferrari aveva appena venduto un'Alfa Romeo 6C 1500 Corsa, disposti a sborsare una sostanziosa porzione del capitale necessario.La fondazione
L'occasione per completare la cordata di finanziatori si presentò il 12 ottobre, nel corso delle celebrazioni per il record mondiale di velocità conquistato a Cremona da Baconin Borzacchini su Maserati Tipo V4. Per festeggiare il primato della casa felsinea, il podestà Leandro Arpinati e l'Automobile Club avevano organizzata una cena di gala, nella Casa del Fascio di Bologna, alla quale erano invitati piloti, personalità della politica e dello sport, oltre a facoltosi appassionati. Fu al termine di quella cena che ad Enzo Ferrari e Alfredo Caniato si aggiunse Mario Tadini, facoltoso pilota bergamasco. Caniato e Tadini si assunsero le spese di gestione, e la fondazione della scuderia venne decisa in quella sera.Per i dettagli dell'accordo fu incaricato l'avvocato Enzo Levi, che riuscì a comporre gli oneri, le esigenze e gli obiettivi delle varie parti in una bozza di atto costituente, poi formalizzato il 16 novembre dal notaio Alberto Della Fontana e omologato dal tribunale di Modena il 29 novembre 1929. Veniva così fondata ufficialmente la Società Anonima Scuderia Ferrari, con sede a Modena in Via Trento e Trieste, per la durata prevista di due anni, dal 16 novembre 1929 al 16 novembre 1931, con il dichiarato scopo di "compera di automobili da corsa di marca Alfa Romeo e partecipazione colle stesse alle Corse incluse nel calendario nazionale sportivo e nel calendario della Associazione Nazionale Automobil Clubs".La neonata squadra automobilistica si legò quindi all'Alfa Romeo, che divenne fornitrice del team di Maranello, soprattutto perché, così facendo, aveva la possibilità di partecipare a più gare e di aumentare la popolarità del proprio marchio, sopportando minori spese.
Il 15 gennaio 1930 si riunì per la prima volta il consiglio di amministrazione della S.A. Scuderia Ferrari nelle persone di Alfredo Coniato, Enzo Ferrari e Mario Tadini. La riunione ebbe luogo a Bologna in via Montegrappa 6 nei locali dell'Agenzia Alfa Romeo. In tale data la situazione della società era la seguente:
- Presidente: Alfredo Caniato
- Consigliere Delegato - Direttore: Enzo Ferrari
- Capitale sociale: 200.000 lire
- Numero azioni: 200
- Azionariato: Alfredo e Augusto Caniato (130 azioni per 130.000 lire), Enzo Ferrari (50 azioni per 50.000 lire), S.A. Alfa Romeo (10 azioni per 10.000 lire), Ferruccio Testi (5 azioni per 5.000 lire), S.A. Pirelli (5 azioni per 5.000 lire).
L'esordio
La squadra esordì alla IV Mille Miglia, il 26 marzo 1930, mettendo in campo tre Alfa Romeo 6C 1750 condotte da Luigi Scarfiotti, Eugenio Siena e Mario Tadini, ma nessuno dei tre piloti raggiunse il traguardo. L'anno seguente Enzo Ferrari riuscì a creare la propria squadra corse ufficiale, che comprendeva anche piloti del calibro di Tazio Nuvolari e Luigi Fagioli, e che colse negli anni seguenti importanti risultati, tra cui vittorie alla Targa Florio ed alla 24 Ore di Le Mans, esordendo quindi anche nelle competizioni internazionali. Nel 1933, però, l'Alfa Romeo si ritirò dalle competizioni e cedette le sue vetture a Ferrari.Visti gli ottimi risultati conseguiti dalla S.A. Scuderia Ferrari, l'Alfa Romeo cominciò a pianificare il ritorno ufficiale alle competizioni. Dopo avere raggiunto un accordo con l'Alfa, il 30 dicembre 1937, la S.A. Scuderia Ferrari venne liquidata ed Enzo Ferrari venne assunto come direttore sportivo della neonata Alfa Corse. A causa però di numerosi contrasti e divergenze d'opinione con i vertici dell'azienda, l'avventura durò molto poco e già nel 1939 il Drake ruppe i rapporti con l'Alfa Romeo e fondò a Modena nuovamente una propria impresa, la Auto Avio Costruzioni, che dopo alcuni anni e scaduti i termini del contratto con la casa milanese (che gli impediva di realizzare vetture sportive), subito si dedicò alla creazione di queste ultime. Quattro anni più tardi gli stabilimenti della Auto Avio Costruzioni vennero trasferiti a Maranello.Il logo del cavallino e il marchio Ferrari
Nei primi due anni di attività le vetture della Scuderia Ferrari non ebbero un proprio logo e continuarono a mostrare, più o meno regolarmente, il Quadrifoglio di Sivocci, molto ben visto dai piloti per ragioni scaramantiche. Allo scadere dell'atto costitutivo originario che vide ritirarsi i finanziatori Caniato e Tadini, su consiglio di Taruffi, Enzo Ferrari decise di estendere l'attività della scuderia anche alle gare motociclistiche. La Grande depressione, infatti, aveva di molto ridotto sia il numero delle case automobilistiche, sia gli investimenti sportivi di quelle sopravvissute, lasciando in libertà molti piloti di gran fama e valore.Per maggiormente evidenziare l'appartenenza alla Scuderia Ferrari dei mezzi in gara, si decise di dotarli del celeberrimo Cavallino Rampante, un tempo simbolo dell'asso dell'aviazione Francesco Baracca. L'acquisizione del logo fu così raccontata dallo stesso Enzo Ferrari: "Le prime vetture a scendere in gara con lo stemma del Cavallino Rampante in campo giallo furono le due Alfa Romeo 8C 2300 Mille Miglia Zagato Spider passo corto schierate dalla Scuderia alla 24 Ore di Spadel 9 luglio 1932, che si classificarono al 1º e 2º posto con gli equipaggi Brivio/Siena e Taruffi/D'Ippolito. Dopo la seconda guerra mondiale, nel 1950 la Auto Avio Costruzioni fu tra le prime squadre a gareggiare nel nuovo campionato mondiale di Formula 1. Siccome i clienti privati che gareggiavano con vetture Ferrari erano sempre più numerosi, nel 1952 venne deciso di utilizzare nuovamente, per le competizioni in cui l'azienda si impegnava direttamente con proprie autovetture, lo stemma e la denominazione Scuderia Ferrari già utilizzati negli anni trenta."Gestione Sportiva
I principali ruoli definiti per la Gestione Sportiva attualmente sono:
- Direzione Generale: Stefano Domenicali
- Direttore Sportivo: Massimo Rivola
- Responsabile Autotelaio: James Allison
- Direttore Reparto Ingegneristico: Pat Fry
- Direttore Motori ed Elettronica: Luca Marmorini
- Direzione Operazioni: Corrado Lanzone
- Chief Designer: Nicholas Tombazis
- Prestazioni Veicolo e R&S: Marco Fainello
- Ingegnere coordinatore di pista vetture di Formula 1: Steve Clark
- Ingegnere di pista vettura di Formula 1 n. 1: Andrea Stella
- Ingegnere di pista vettura di Formula 1 n. 2: Robert Smedley
- Direttore sviluppo gomme: Hirohide Hamashima
- Direttore ufficio stampa: Renato Bisignani
- Piloti: Fernando Alonso, Kimi Raikkonen, Pedro de la Rosa, Giancarlo Fisichella, Marc Gené e Davide Rigon
- Consulente: Rory Byrne
Formula 1
Phil Hill, Campione del Mondo 1961
La Scuderia Ferrari è l'unico team ad aver partecipato a tutte le stagioni iridate di Formula 1. Il suo debutto nel mondiale risale infatti al 21 maggio 1950, nel Gran Premio di Monaco (seconda prova della stagione). La prima pole position e la prima vittoria arrivarono invece la stagione successiva, durante il Gran Premio di Gran Bretagna, grazie a José Froilán González.La squadra detiene oggi il maggior numero di successi e primati nell'albo d'oro della Formula 1, tra cui 15 titoli piloti (il primo nel 1952 con Alberto Ascari, l'ultimo nel 2007 con Kimi Räikkönen) e 16 titoli costruttori (il primo nel 1961, l'ultimo nel 2008).Il team di Maranello ha coronato i sogni iridati di Juan Manuel Fangio, Mike Hawthorne, Phil Hill, John Surtees (unico pilota nella storia delle competizioni velocistiche ad aver vinto Campionati del Mondo nel Motociclismo e nella Formula 1), Niki Lauda e Jody Scheckter. Fu proprio il pilota sudafricano a segnare l'ultimo trionfo in Rosso degli anni '70; da lì in poi la Ferrari entrò in un periodo di magra, segnato dalla conquista di due titoli costruttori nel 1982 (anno della morte del leggendario Gilles Villeneuve, entrato nel cuore dei tifosi grazie alle sue gare funamboliche, e del terribile incidente di Didier Pironi, che di fatto gli interruppe la carriera nelle quattro ruote) e nel 1983 e da alcune vittorie nei singoli Gran Premi grazie ai vari René Arnoux, Michele Alboreto, Gerhard Berger, Nigel Mansell, Alain Prost e Jean Alesi.
Michael Schumacher e la Ferrari hanno vinto ben 11 titoli dal 1999 al 2004
Il digiuno di titoli si interruppe nel 2000, quando il tedesco Michael Schumacher conquistò il Campionato del Mondo ai danni della Mclaren di Mika Hakkinen. Il Kaiser infilò una striscia di successi consecutivi che riportarono la Ferrari nell'olimpo delle Scuderie più vincenti della storia della F1, conquistando 5 titoli Mondiali (dal 2000 al 2004) e ben 72 vittorie a cavallo tra il 1996 e il 2006 su 170 gare disputate al volante della Rossa di Maranello.Dopo aver infranto ogni record esistente, Schumacher decise di ritirarsi dalla Formula 1 (salvo poi un rientro dal 2010 al 2012 con la tedesca Mercedes), venendo sostituito da Kimi Raikkonen. Il finnico si aggiudicò il Mondiale al primo tentativo, battendo la concorrenza di Fernando Alonso e Lewis Hamilton (entrambi su Mclaren) proprio all'ultima gara in Brasile.
Suo compagno di squadra era Felipe Massa, approdato in Ferrari nel 2006 al posto del connazionale Rubens Barrichello. Il brasiliano fu protagonista nella stagione 2008, dove perse il confronto con Hamilton per un solo punto.
Un terribile incidente nelle qualifiche del GP d'Ungheria 2009 costrinse la Ferrari a privarsi di Felipe Massa fino al termine della stagione; il brasiliano venne sostituito da Luca Badoer e da Giancarlo Fisichella, i quali però non ottennero risultati positivi.
Al termine dell'anno Kimi Raikkonen decise di prendersi un anno sabbatico, optando per i Rally e lasciando il suo sedile allo spagnolo Fernando Alonso, vincitore di due titoli piloti nel 2005 e nel 2006.
Il bi-Campione del Mondo formò con Felipe Massa la nuova coppia Ferrari del 2010.
Alonso e Massa impegnati nel GP di Germania 2010
Pur vincendo cinque Gran Premi nel suo primo anno in Rosso, Alonso non riuscì a coronare il suo sogno iridato a causa della crescita delle Red Bull, dominatrici assolute del Mondiale 2010 con Sebastian Vettel e Mark Webber. Lo spagnolo si piazzò al secondo posto della graduatoria finale, a soli quattro punti dal trionfatore Vettel. Non altrettanto entusiasmanti furono le prestazioni dell'altro ferrarista Massa, sesto al termine della stagione con 144 punti conquistati.Nel 2011 la Scuderia Ferrari si impose solamente in Gran Bretagna (con Fernando Alonso), venendo sopravanzata anche dalla Mclaren nel Mondiale Costruttori. Ancora una volta il brasiliano Massa non ebbe grandi soddisfazioni, rimanendo fuori dal podio in tutte le gare dell'anno.
Il 2012 fu un anno di maggiori soddisfazioni per il team di Maranello, in lotta nel Mondiale Piloti con Fernando Alonso fino all'ultima gara in Brasile. Lo spagnolo colse tre successi (nei GP di Malesia, d'Europa e di Germania), salendo sul podio in altre 10 occasioni. Purtroppo, due ritiri sfortunati in Belgio e in Giappone costarono punti pesanti allo spagnolo, di nuovo secondo nella graduatoria finale a soli 3 punti dal vincitore Vettel. Da segnalare una leggera ripresa di Felipe Massa, secondo a Suzuka e terzo nel suo GP di casa.
2013
Nel 2013 ai confermati Fernando Alonso e Felipe Massa, si aggiunge alla scuderia un nuovo collaudatore, lo spagnolo Pedro de la Rosa.Alonso costretto al ritiro a Sepang nel 2013
Le prime due gare della stagione mostrano una F138 nettamente superiore alla vettura che l'ha preceduta nel 2012, con Alonso e Massa capaci di raggiungere la migliore qualifica da quando sono insieme in Ferrari nel secondo appuntamento in Malesia con il brasiliano secondo a precedere l'asturiano sulla griglia di partenza.In gara poi una sfortunata scelta di tenere in pista Fernando Alonso nonostante l'ala anteriore danneggiata ne ha provocato il ritiro, lasciando il solo Massa a difendere i colori del cavallino.Il vice-campione del mondo 2008 concluderà il gran premio in quinta posizione, scavalcando così il suo compagno di squadra asturiano arrivando a quota 22 punti contro i suoi 18 (frutto del secondo posto nella gara di apertura in Australia).La Ferrari è poi riuscita a ritrovare motivazioni nel successivo Gran Premio della Cina dove un pimpante Fernando Alonso domina dal primo all'ultimo giro, complice una F138 perfetta sul tracciato di Shanghai e mai messa in difficoltà dagli avversari. Nonostante questo però va male alla Scuderia la quarta tappa del Mondiale 2013 in Bahrain, dove sia il pilota spagnolo che il compagno di squadra Massa soffrono di problemi sulla vettura che li obbligano ad una disperata rimonta per tutta la durata del Gran Premio. L'asturiano riesce a limitare i danni con l'ottavo posto e 4 punti ma il suo distacco in classifica dopo appena quattro gare è già di 30 punti rispetto al Campione del Mondo in carica Sebastian Vettel. Dopo un ulteriore trionfo in Spagna dove anche l'altro ferrarista Massa riesce a salire sul podio, Alonso conduce un'altra gara anonima a Monaco, dove complice una Ferrari mai a livello degli altri top team, si classifica soltanto al settimo posto, guadagnando terreno soltanto sul finlandese Kimi Raikkonen bloccato in decima posizione dopo una collisione col messicano della Mclaren Sergio Perez, mentre Massa a causa di un cedimento della sospensione anteriore sinistra è costretto al ritiro dopo un terribile incidente contro le barriere.Il ritiro di Massa nel GP di Germania
In Canada il brasiliano è vittima di un nuovo incidente durante le qualifiche, riuscendo però a riscattarsi prontamente in gara dove giunge al nono posto, mentre Fernando Alonso, autore anch'egli di una poderosa rimonta conclude in seconda posizione alle spalle del vincitore Sebastian Vettel.In Gran Bretagna Fernando Alonso raccoglie un insperato podio, ottimo per la classifica piloti considerando il ritiro del capofila Vettel, mentre Felipe Massa, rallentato dall'esplosione del pneumatico posteriore sinistro della sua Ferrari, si rende protagonista di una buona rimonta conquistando un buon sesto posto.Il buon risultato di Silverstone non viene però confermato nel GP di Germania, dove lo spagnolo taglia il traguardo in quarta posizione, alle spalle di Vettel, Raikkonen e Grosjean. Massa si ritira dopo soli 3 giri a causa di un testacoda alla prima curva. I problemi in qualifica delle Rosse emergono più che mai in Ungheria e Belgio, dove Alonso raccoglie un quinto ed un nono posto, mentre Massa deve accontentarsi della settima e della decima posizione. Costretti a rincorrere in entrambe le gare, le due F138 mostrano i denti, artigliando un quinto ed un secondo posto con l'asturiano ed un ottavo ed un settimo posto con il brasiliano. Grazie a questi risultati la Scuderia di Maranello conserva il terzo posto nel Mondiale Costruttori, mentre Alonso riacciuffa la seconda posizione nella classifica piloti sopravanzando Raikkonen.
Lo spagnolo si confermerà al secondo posto della graduatoria grazie a una serie di risultati utili consecutivi (secondo in Italia e Singapore, terzo in Brasile, quarto in Giappone, quinto ad Abu Dhabi e negli USA e sesto in Corea), interrotti da un singolo arrivo fuori dalla zona punti in India (gara contrassegnata da un incidente nel corso dei primi giri che lo ha retrocesso alle ultime posizioni del gruppo).
Felipe Massa, dopo un inizio di stagione promettente, ha pagato la crescita delle vetture avversarie ottenendo due quarti posti in Italia e in India come miglior risultato. Stanca degli insuccessi del brasiliano, la Scuderia Ferrari ha deciso quindi di non rinnovargli il contratto per il 2014, aprendo la strada al ritorno di Kimi Raikkonen, ufficializzato il lunedì successivo alla gara di Monza. Una serie di arrivi fuori dalla top five per il brasiliano non hanno permesso alla Scuderia Ferrari di attaccare la seconda posizione nel Mondiale Costruttori, persa in favore della Mercedes.
James Allison
Per cercare di porre la parola fine alla rincorsa ai danni della Red Bull, il team di Maranello ha deciso inoltre di ingaggiare il tecnico inglese James Allison nel ruolo di Responsabile Autotelaio, strappandolo alla concorrenza di Mercedes e Mclaren. L'annuncio della firma del contratto del nuovo dirigente è stato ufficializzato il 29 luglio.