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Scudetti senza storia Un preludio all’Eurolega

Creato il 23 aprile 2013 da Mbrignolo

United-recordINCHIESTE (Torino). E’ un dato di fatto di questa stagione, i quattro campionati europei maggiori hanno visto assegnare matematicamente (come in Inghilterra e in Germania) o, per ora solo, virtualmente il titolo ben prima della loro naturale scadenza: il Bayern Monaco ha avuto la certezza di aggiudicarsi la Bundesliga con ben sei giornate di anticipo (un record per la Germania), il Manchester United a quattro turni dalla conclusione, in Italia la Juventus ha 11 punti di vantaggio alla trentatreesima giornata, in Spagna la matematica potrebbe incoronare il Barcellona sabato sera con cinque giornate da giocare o, più probabilmente, il 5 maggio. In ogni caso i solchi scavati dalla prima classificata avevano già fornito una chiarissima indicazione da almeno due o tre mesi.

Ad una prima lettura verrebbe da dire che la attuale formula dei campionati nazionali stia attraversando una crisi che potrebbe portare ad una loro riforma e, sicuramente, qualcuno nelle prossime settimane inizierà a parlare di playoff per mantenere vivo l’interesse fino a fine stagione. Non bisogna però dimenticare che, seppure decisi per il titolo, tutti i tornei si presentano ancora molto combattutti per l’assegnazione dei posti in Europa e nella zona salvezza. In Italia è apertissima la lotta per i preliminari di Champions League con Milan e Fiorentina separate da un solo punto; quattro o cinque squadre – se si considera anche il Catania a cinque punti dall’obiettivo – possono ancora ambire ad un posto in Europa League con Inter, Roma, Udinese e Lazio nello spazio di 2 punti e in zona retrocessione da tre squadre in un punto uscirà l’ultima sopravvissuta. I giochi per l’Europa sono apertissimi in Germania dove 5 squadre nello spazio di 2 punti si giocano un posto Champions e due posti in Europa League, nella Liga nessuna squadra è ancora certa della retrocessione e con 18 punti ancora da assegnare vi sono 6 squadre nello spazio di 5 punti. Non si tratta, quindi, di campionati morti. Di fatto, eliminando prima e ultima classificata, i punti che separano i due estremi della classifica in tutti i tornei sono in linea o inferiori a quanto avvenuto negli ultimi cinque anni.

Il fatto è che a tutte la latitudini le prime in classifica sono andate fortissimo: la Juventus sta viaggiando ad una media di 2,33 punti a partita mentre negli ultimi 5 campionati il migliore rendimento è stato della prima Inter di Mourinho che ha chiuso il campionato con 85 punti (2,24 punti a partita). Denominati non a caso il Bayern dei record, i bavaresi a quattro giornate dalla fine hanno 81 punti quanti i campioni dello scorso anno del Borussia Dortmund raccolsero a fine campionato segnando il massimo delle ultime stagioni; ha corso anche il Manchester United con 2,47 punti partita (nelle ultime 5 stagioni i campioni raccolsero tra 2,11 e 2,37 punti per turno). In Spagna, il Barcellona, stellare nel girone di andata, sta avanzando esattamente con lo stesso ritmo tenuto lo scorso anno dal Real Madrid di Josè Mourinho che raccolse alla fine 100 punti, comunque più velocemente che in tutte le altre stagioni.

I campionati chiusi in anticipo per il titolo dipendono, e lo dicono le statistiche, dal divario tra le prime sempre più forti e il resto del mondo: si sta andando verso tornei che per le prime posizioni si trasformano molto velocemente in “garbage time”, come dicono gli americani, partite inutili con i fari puntati sugli impegni di Champions League. Si sta realizzando il sogno di Michel Platini di un campionato europeo per club, sogno che è fortemente trainato dal fatto che l’attuale situazione e la futura applicazione del regole sul Financial Fair Play, fortemente volute da Roi Michel, continueranno a far crescere il divario tra le forze in campo. E gli altri stanno a guardare e si contendono a morsi fino all’ultimo un posto di consolazione in Europa League, l’Europa che non porta soldi, e la sopravvivenza nella massima serie, prerequisito per evitare lo sfacelo del ridimensionamento economico del ritorno nelle retrovie.


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