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Scudetto rossonero: in ricordo di chi non c’è più

Creato il 13 maggio 2011 da Gianclint

Leonardo Inter Scudetto rossonero: in ricordo di chi non cè piùE’ giusto. E’ giusto e doveroso, quando si festeggia e si ha ancora la pancia gonfia di champagne come un gavettone a ferragosto, ricordare anche chi non c’è più. E’ giusto, perché anche chi ora non è più tra noi, ha contribuito alla vittoria di questo scudetto. Coloro che si sono immolati nel fisico e nello spirito, e hanno dato tutto quel che avevano, anche la dignità, pur di far si che questo trofeo arrivasse a Milano in via Turati n. 3, 20121 citofonare “A.C. Milan” necessitano di essere ricordati.

E allora io propongo un minuto di raccoglimento per colui che più di tutti ha permesso che questo scudetto arrivasse: Leonardo Nascimento De Araùjo, meglio conosciuto come Leonardo Nascimento De Araùjo. Questo eroe moderno, che ha sfidato prima il capo dello stato e successivamente un’intera città, ma che dico, un’intera tifoseria sparsa nel mondo, pur di far si che questo scudetto potesse essere cucito tra le righe rosse e nere del pigiama di Elio Fiorucci, che l’anno prossimo il Milan potrà sfoggiare per tutta l’Europa (ed anche in Cina!). Leonardo Nascimento De Araùjo, questo martire che ha dato via tutto ciò che di fisico aveva tra la sua anima e l’anal intruder di Moratti, pur di entrare nelle grazie di quest’ultimo. Leonardo Nascimento De Araùjo sacrificato sull’altare della decenza per amore dei colori rossoneri, ha tolto una parte di se per darla al mondo. E non è la forfora. Grazie, grazie infinite Leonardo Nascimento De Araùjo, questo scudetto in gran parte è anche merito tuo che con un solo colpo hai sgravato noi del peso di averti come un gatto attaccato allo scroto, e al contempo hai contribuito a rallentare i diretti inseguitori. Leonardo Nascimento De Araùjo colui che siccome le cose quando le fa, le fa bene, ci ha anche regalato la gioia di una vergognosa eliminazione in champions league per mano dell Schalke, nel tipico stile interista. Cosa che non accadeva da… uuuf… Due anni solari almeno!

Ma stringiamoci tutti, cari fratelli rossoneri, ed abbracciamoci forte. Dedichiamo

DIDA Scudetto rossonero: in ricordo di chi non cè più
questo gesto di amore e fratellanza, ad un altro martire casualmente brasiliano anche lui. Chiniamo il capo in segno di raccoglimento e dedichiamo un pensiero anche a lui, Nelson De Jesus Silva detto Dida. Dida, colui che ci ha regalato perle inenarrabili, sia tra i pali che in panchina. L’unico ed il solo portiere al mondo, capace di riuscire a prendere la media di 10 gol all’anno sul suo palo, neanche Jorge Campos con le mani negli scarpini c’era mai riuscito. Dida si, lui ne era capace. Questo maestro della barriera di 58 uomini, che tutto il mondo voleva, secondo i dati istat di Galliani, ma che una volta svincolato dal Milan, com’è come non è, è rimasto a piedi. Difatti è l’unico portiere in attività ad avere un palmares discretamente invidiabile, ma neanche una squadra di calcio che se lo caghi di striscio. Caro Nelson De Jesus Silva detto Dida, questo scudetto è ovviamente anche tuo, e noi tifosi benediciamo quel giorno in cui Galliani inspiegabilmente illuminato sulla via del rinnovo contrattuale, decise di andarsene al mare lasciandoti come un pirla ad aspettare di essere ricevuto negli uffici per ridiscutere lo stipendio. Correva il giorno 1 Luglio 2010, il Diday! Il giorno della liberazione! Anche Abbiati, caro Nelson De Jesus Silva detto Dida, ti ringrazia moltissimo, come noi tutti.

ronaldinho Scudetto rossonero: in ricordo di chi non cè più
Ed ora, tanto per restare in Sudamerica, tanto per restare in Brasile, come non poter citare lui, Ronaldo De Assis Moreira detto Ronaldinho. Colui che quando venne ceduto da un Barcellona rantolante, permise al Milan di rimanere nei ranghi della mediocrità e contemporaneamente fu la manna dal cielo che aiutò i Blaugrana a vincere tutto! Colui che fino a dicembre di questa stagione calcistica, ha dato un enorme contributo, enorme, a farmi addormentare sul tappeto del salotto abbracciato al cane che mi sbavava nell’orecchio! Ronaldinho, una volta lasciata Milano, qualcuno che ha sentito la tua mancanza c’è stato, bisogna ammetterlo. La zolla di San Siro sulla quale avevi messo le radici. Un sentito grazie anche a te, Ronaldo De Assis Moreira detto Ronaldinho, grazie per essertene andato prima che Allegri impazzisse cercando di capire come diavolo sarebbe stato possibile metterti in campo tenendo in panchina Boateng, e scampare al linciaggio.

Ma non solo di brasiliani vive l’uomo… Emm… Intendo dire che non solo a questi ex

favalli Scudetto rossonero: in ricordo di chi non cè più
rossoneri del paese del bailado dobbiamo rendere grazie. Ringraziamo noi tutti, cari amici tifosi, anche colui che ha portato in alto il nome dell’osteoporosi fino alle vette dell’Europa che conta. Giuseppe energia pura Favalli. Se solo Favalli fosse stato meno Favalli di quanto fosse Favalli, ora parleremmo di un altro Favalli e non di Favalli. Lui! Il solo ed unico! Il partigiano della pera cotta da mangiare col cucchiaino da caffé ma senza la pelle che poi si ferma in gola e rischio di soffocare che sono qui in stanza da solo e se nessuno se ne accorge muoio che poi ora che arriva l’infermiera sto fresco. Il massacratore di pastine col formaggino Mio che poi finisce che la pastina è bollente il formaggino è freddo e alla fine non la mangio. Il portatore sano di nervo sciatico lacero confuso. Giuseppe Favalli, anche grazie alla tua assenza questo scudetto è stato possibile conquistarlo senza troppi patemi, quando Nesta è stato fermo ai box a fare la revisione.

E ricordiamoci anche di Borriello Marco detto Marco Borriello. Di lui se n’è parlato ampiamente nello “L’uomo nel mirino” dello scorso settembre, ma come dicevo ad inizio post, è giusto e doveroso menzionarlo nei ringraziamenti. Perché grazie alle sue paturnie personali su chi ce l’avesse più lungo tra lui e Ibrahimovic e tra lui e Vucinic, per tutta la stagione non abbiamo avuto grossi problemi di spogliatoio in tal senso. Come dite? Pato e Ibra? Ma se sono amici da tempo immemore! Eddai su! Non cascate nelle notizie false e tendenziose di questa sinistra che ci vuole tanto male. In ogni caso, grazie infinite anche a te Marco Borriello. Tra le altre cose a ti è andata pure bene visto che pure tu, come Ronaldinho, ti beccherai il premio scudetto.

Infine, cari confratelli rossoneri, anche se questi personaggi che menzionerò a breve non se ne sono andati via del tutto, è giusto ricordarli e rigraziarli come fossero ormai degli ex giocatori. Anche perché a tutti gli effetti, SONO degli ex giocatori.

E allora compagni, ringraziamo prima di tutti e prima di tutto, Andrea Valvolamitralica Pirlo. Grazie alle sue innumerevoli assenze, abbiamo potuto portare a termine la stagione senza troppi patemi difensivi, e con pochissimi scodellamenti con stelline a cazzo di cane. Clarence Capitan Fancazzo Seedorf, un uomo che è stato determinante quando, con ormai la stagione agli sgoccioli dopo averne passata 3/4 in panchina, è entrato in campo più riposato dei suoi compagni, ma è stato molto ma molto più determinante quando dal campo ne è stato fuori. Ringraziamo il tandem Massimo Oddo e Marek Jankulovski, le ali della scarsità, i padri putativi dell’indecenza, non esistono due terzini più forti di loro in tutta Mariano Comense, nel resto del mondo si. Ovunque. Grazie anche a loro che sono stati impiegati poco, pochissimo, e tolti subito prima che fosse troppo tardi.

Grazie di cuore a tutti voi che non ci siete più o che ci siete stati poco, grazie, grazie per sempre. Da parte di tutto il popolo rossonero che sta festeggiando ancora adesso uno scudetto strameritato sul campo e fuori, e soprattutto senza di voi.

Come dite scusate? Dovevo ringraziare anche Ancelotti per non esserci più? Ma dai su, sempre a pensare ad Ancelotti siete? Lasciatelo in pace a godersi il triplete appena conquistato col Chelsea, che ha zittito tutti quelli che l’hanno criticato negli ultimi 5 anni.

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