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Scuola di CL, Salini vuole tenere in piedi un ecomostro?

Creato il 27 novembre 2013 da Cremonademocratica @paolozignani

Comportamento inspiegabile da parte del presidente della Provincia Massimiliano Salini. A Crema le aziende creditrici della fallita Fondazione Charis, d’accordo col curatore fallimentare e una banca, sono pronte a riprendere i lavori, per trasformare l’economostro, cioè la scuola di CL rimasta a metà, nel nuovo liceo classico racchetti. Il comitato che promuove l’iniziativa ha unito gran parte della città per costruire una scuola pubblica. Che c’è di male? Eppure Salini rema contro. Il Comune ha risposto con un comunicato, la sindachessa Stefania Bonaldi insiste: la scuola si realizzerà.

Scontro politico, economico, culturale, istituzionale sulla scuola rimasta a metà in zona cascina Valcarenga, dietro l’Ipercoop di Crema. La Fondazione Charis intendeva realizzare una scuola privata, dal nido alle superiori, utilizzando anche fondi regionali, con una spesa già effettuata di un milione. Un progetto ambizioso targato Comunione e Liberazione e Compagnia delle Opere: lo stesso movimento cui aderisce senza misteri il presidente della Provincia, ben noto per l’abilità strategica che usa nelle proprie battaglie. Osso duro quindi per il Comune di Crema e il comitato per il nuovo liceo classico Racchetti.
Fallita la Fondazione, resta un manufatto informe, un ecomostro, che il Comune assieme a un’ampia serie di associazioni culturali, sociali, economiche intende trasformare nel nuovo liceo classico Racchetti. Di conseguenza cambierebbero i piani per il polo scolastico che l’amministrazione Salini intende realizzare.
Il presidente della Provincia sostiene infatti che il Comune di Cremona non prende le “decisioni chiare” attese: ovvero non arriva mai la delibera municipale che dichiara non valida la convenzione con la Provincia per realizzare il nuovo Racchetti a San Bartolomeo. E poi ci vuole, insiste Salini, un’altra delibera con cui il Comune revochi l’atto di compravendita del terreno di via Libero Comune e restituisca alla Provincia quanto già ottenuto in opere e fondi.
Stamattina un comunicato della sindaca Stefania Bonaldi replica che “i fatti smentiscono in maniera clamorosa le affermazioni” di Salini. Le delibere sono “in via di definizione”, inoltre il Comune di Crema ha presentato un piano articolato che permette di concludere l’opera interrotta dalla Fondazione Charis realizzando il liceo classico Racchetti. Banche, curatore fallimentare, aziende creditrici della Charis sono già d’accordo sulla soluzione più conveniente e meno dannosa. Stefania Bonaldi sottolinea che prima di realizzare il polo scolastico nel quartiere di San Bartolomeo è opportuno che la Provincia attenda alcune verifiche in corso. Anche sulla restituzione alla Provincia di opere e fondi per l’intervento in via Libero Comune, la sindaca Stefania Bonaldi ribadisce il proprio sì. Il comitato cremasco per il recupero dell’ecomostro ha raccolto ben 2.500 firme rivolte a Salini, che le ha rispedite idealmente a Stefania Bonaldi, che tenta a propria volta, di nuovo, di far passare il progetto sostenuto da tanti cremaschi. E l’ecomostro, per ora, resta dov’è.

(www.telecolor.net)

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