Ogni tanto risuona un eco dal web, ripropone il dualismo, l'antitesi, scuola pubblica Vs homeschooling.
Per me che della scuola pubblica ho fatto una ragione così forte da decidere di raccontarla sul web, certe frasi hanno un forte impatto nella sfera delle mozioni, e sono certa di esprimere il disagio di tanti insegnanti, la maggioranza di quelli che fanno con onestà il loro lavoro.
Leggere che i genitori scelgono di non mandare i propri figli alla scuola pubblica per evitare che vengano "violentati nell'anima" non fa un bell'effetto.
Violentare è una parola grossa, piace molto ai giornalisti di cronaca, quella urlata del pomeriggio, che disseziona la vita delle persone nel compiacimento generale. Ed è quel sapore aspro che prendono certi commenti.
Ecco non vorrei che nel compiacimento generale, nel clima di caccia alle streghe ci fosse davvero chi crede di poter mettere una barriera a separare i buoni e i cattivi, rispetto anche ai genitori che scelgono di mandare i figli alla scuola pubblica. Da una parte l'homeschooling con il suo rispetto per i tempi del bambino, lontana dalla competizione e dal bullismo e dall'altra la scuola pubblica dove letteralmente si violenterebbe la vita dei bambini.
Sarebbe facile, facile come per tanti insegnanti, raccontare ciò che i bambini raccontano di ciò che vivono e vedono a casa, facile come i disegni quando fanno capire fin troppo bene, perchè somigliano più a fotografie che a disegni. Ma gli insegnanti non possono raccontare perchè la deontologia professionale vieta di far riferimento pubblico alla vita privata dei bambini e solo nelle sedi opportune possono, se ne ravvisano la necessità, segnalare. Questo per dire come non esiste un luogo migliore di un altro. Ed è sbagliato e inutile continuare a demonizzare un istituzione del quale si conosce poco o solo perchè è diventato di moda. Quand'anche una realtà non ci soddisfacesse, non è detto che siano tutte simili. Perchè anche se un bambino soffre per cause familiari in una classe, nessuno insegnante penserà mai la stessa cosa per tutte le famiglie.
E' facile sparare su ciò che è già bersaglio, e la scuola oggi lo è per troppi, tanti motivi. E come in una frase di un celebre film viene da dire "tu uccidi un uomo morto", ecco la scuola se non è moribonda non sta tanto bene e non perchè non sia abbastanza attenta ai suoi piccoli abitanti, anzi forse è proprio perchè a quest'attenzione non è mai venuta meno, che la scuola sta così male oggi.
Ogni genitore in piena libertà e a buon diritto decide come educare il proprio figlio e nessuno verrà mai a chiederne i perchè. Ciò che non ha diritto di fare è addebitare le ragioni della propria scelta alla scuola stessa che ha deciso di non far frequentare al proprio figlio.
Sono tanti i genitori che facendo scuola famigliare si trovano a passare da queste pagine, una è lei Sybille e mai nelle righe suoi blog ho letto un giudizio che addebitasse ad altri la sua scelta.
Ecco mi pare un buon modo questo, io e lei siamo diventate amiche condividento da diverse angolature uno stesso spirito di scuola, senza giudizi. Perchè quello che conta non sono i nostri giudizi ma le esperienze dei bambini. Su quello possiamo ragionare ma senza la pretesa di dire che ce n'è una qualitativamente migliore di un'altra, che una è l'inferno e l'altra il paradiso. E neppure è detto che per arrivare a crescere bene un bimbo vi sia un'unica e sola strada.
Non condividere non è giudicare.
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