Di Consiglia Grande. Sul fronte scuola arrivano delle novità: è stata indetta la normativa per l’assunzione di 100mila precari. Quindi centomila nuovi insegnanti a tempo indeterminato verranno assunti, alle elementari, medie e superiori. Il Ministro Giannini al Meeting del CI si era limitata a dir poco: “Dobbiamo eliminare le supplenze, agente patogeno del sistema scolastico, batterio da estirpare.” Aggiungendo però: Non voglio rovinare la sorpresa al premier.
E che sorpresa in effetti: con il miliardo e mezzo di euro stanziato per la scuola, il ministro dell’istruzione prenderà centomila tra precari delle Graduatorie ad esaurimento (che oggi ospitano 155 mila aspiranti insegnanti) e vincitori dell’ultimo concorsone ancora fuori dall’insegnamento, portandoli in cattedra, a ruolo, definitivamente.
Renzi ha spiegato ieri sera, nel corso di una lunga riunione a Palazzo Chigi con la delegazione scuola del Pd, che vorrebbe andare oltre, assumendo circa 120 mila precari. L’ufficio di gabinetto del Miur e il Dipartimento per l’istruzione lavorano a questo piano a inizio marzo. I contabili di viale Trastevere hanno segnalato al Ministro Giannini e al sottosegretario Reggi che, al giorno d’oggi, pagare centomila supplenze l’anno da settembre a giugno costa quasi quanto pagare centomila stabilizzati, con la differenza degli stipendi di luglio e agosto che i precari non prendono.
In realtà per le supplenze brevi, il Miur nella scorsa stagione ha speso 680 milioni di euro. Poi vi sono 46mila supplenze fisse e sei mila insegnanti di sostegno, sempre supplenti.
L’obiettivo da raggiungere è quello di portare la scuola a un piano di assunzioni che ripristini la continuità perduta precedentemente.
Ma facciamo un piccolo passo indietro: nel 2012 e 2013 la riforma Fornero aveva ridotto gli insegnanti pensionati a 12 mila l’anno, quest’anno si tornerà a 15mila per poi salire dal 2015 in avanti. Tra il 2017 e il 2022 il 40% della classe docente andrà in pensione e dovrà essere sostituita, per cui le nuove immissioni in ruolo torneranno a essere 40/50 mila l’anno. Nel prossimo concorsone, difatti, verranno già previsti questi posti a ruolo.
Così facendo, le graduatorie di esaurimento saranno svuotate in due anni e quelle di istituto invece, in almeno un quinquennio. Nella prossima stagione scolastica, gli insegnanti di sostegno saliranno da 67 mila a 90 mila per gestire le supplenze necessarie. Partirà così l’organico di rete funzionale, che farà gestire il personale a una serie di scuole, dai tre agli otto istituti, con la garanzia di insegnanti in cattedra e sostituzioni necessarie.
A novembre partirà una fase di rinnovo contrattuale e in quel caso la Giannini dovrà indicare le risorse necessarie con cui intende coprire i premi ai docenti che accetteranno volontariamente un percorso di carriera. Ma d’altronde, la maggioranza della scuola italiana si è schierata contro le anticipazioni del ministro Giannini a Rimini, questo lunedì.
La Cgil ha parlato di vecchio progetto aprea, in riferimento al piano di Forza Italia. L’Unicobas ha già annunciato proteste per lunedì prossimo e sciopero il primo giorno di scuola. Gli studenti hanno promesso mobilitazione il 10 ottobre contro queste proteste vicine agli ultimi governi di Berlusconi. Si prospetta in merito altresì una futura condanna da parte della Corte di Giustizia Europea all’Italia.