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"Scusa ma ti voglio sposare" di Federico Moccia - GFL Step 3

Creato il 12 maggio 2010 da Sulromanzo

Di Morgan Palmas
Ho faticato non poco per giungere nell’ultima settimana a pagina 425, una fatica legata alla lettura, finché stavo sulle righe sparando gli occhi da sinistra a destra, mi capitava il più delle volte di volare con la mente su domande simili alle seguenti:
- Perché caratterizzare così banalmente questi comportamenti?- Perché una sfilza di parole inutili su questa situazione?- Perché non tagliare qui, a che cosa serviva continuare?Ecc.
Questioni di natura strutturale spesso, le debolezze narrative sono numerose (debolezze in termini di intensità narrativa, tutto fila lineare e prevedibile), è un romanzo che intrattiene senza fatica, ti accompagna prendendoti per mano e considerandoti un po’ “stupido” – mi si conceda il termine –, si tratta il lettore, in età adolescenziale, ancor più semplice di quanto è in realtà. Se non fosse per qualche raro passaggio denso, il romanzo potrebbe essere affrontato tranquillamente da un bambino di 10-11 anni. Scopro le carte. “Scusa ma ti voglio sposare” è una lettura che può donare emozioni ai giovanissimi, credo che oltre i 18-19 anni rappresenti una lettura inutile. Ne sono sempre più consapevole. È un business pensato sulla impreparazione dei giovani lettori, legittimo, sia chiaro, ma forse dotato di una furbizia che mi lascia perplesso. Non si vuole a monte raccontare una qualche forma di complessità, la si evita oppure la si stempera se necessario. Voi che cosa ne pensate? 

La scorsa volta Annalisa ha commentato: °°°°°°°Ho letto anni fa il primo libro di Moccia, e vi ho trovato pagine ben scritte e contemporaneamente vere boiate. Mi sembrava fosse scritto da due persone diverse.Non ho più letto niente.Ma se è intrattenimento puro, senza complessità, credo sia questo che attrae i giovanissimi.Fino a una decina di anni fa leggevo (io) in classe un bellissimo libro di Mino Milani, "Efrem, soldato di ventura". Lo leggevo un giorno dopo l'altro, senza esercizi, sospendendo le altre lezioni, tutto d'un fiato. Appassionava, teneva col fiato sospeso. Sarebbe lo stesso oggi, se non fosse che, a parità di età, i miei alunni fanno ora più fatica a seguirlo. Mancano troppe parole, le frasi, se sono appena complesse, li confondono (devo dire, però, che quando si legge un libro in classe si ascolta e basta, non si fanno domande, nemmeno se c'è qualche parola non chiara; si cerca di seguire la storia anche se qualcosa sfugge). Il fatto è che sembra sfugga sempre più roba. Non sembrano più abituati a letture meno che facili. Se Moccia è facile, viene letto.°°°°°°°°°°°Le nuove generazioni sono sempre meno propense ad affrontare la complessità?
La prossima volta finiremo il libro, abbandonando Moccia al suo destino, verrebbe da dire. Il prossimo romanzo che affronteremo dopo “Scusa ma ti voglio sposare” è di natura del tutto diversa: “La formula del professore” di Yoko Ogawa, iniziate a cercarlo. I temi saranno l’anzianità, la memoria, la matematica e l’intensità/debolezza della vita. Credo che ci divertiremo. A mercoledì. 


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