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Scusami, se ti ho chiamata Chloe

Creato il 14 maggio 2010 da Tanks @tanks

 

La lista dei nomi che mi sarebbe piaciuto scegliere per nostra figlia Valentina cominciava con Margherita, seguito da Elisabetta.
Emergono evidenti due cose: le mie grandi capacità negoziali e la predilezione, di mia moglie e mia, per i nomi lunghi.
La velocità dell'esistenza ha poi scorciato Valentina in Vale; fu una delle prime cose che portò da scuola, frutto di una generazione pigra, viene da dire. Ma io continuo a preferire il nome per intero, nella versione domestica di Valentì, effetto dialetto.
Ripensamenti? No, lei è il suo nome sono tutt'uno, non so una Margherita come sarebbe cresciuta. Evitare la battuta: bianca o gialla.
Però c'è chi si pente. Una ricerca britannica dice che circa un genitore su cinque sceglierebbe un nome diverso per il proprio virgulto, se solo potesse tornare indietro. I motivi più frequenti? Evitargli l'imbarazzo di un nome complicato da pronunciare, oppure che suoni buffo o anche solo strano.
I nomi meno graditi? William, Oliver, Jack, Alfie e Thomas per lui; Chloe, Ruby, Olivia, Emily e Grace per lei.
Dico la mia: Olivia, Emilia e Grazia li trovo belli; Ruby invece suona un po' strano, il primo della lista, Chloe, apre una riflessione.
Dice Wikipedia: "Il vocabolo cloe, con il quale in greco si indica l'erba appena spuntata, era anche un epiteto di Demetra, la dea dei raccolti".
Si tratta dunque di un pacchetto unico, Demetra/Cloe? Non sarebbe male: Demetra è lungo, solenne, Cloe è un soffio, intimo. Demetra andrebbe bene per presentarsi in un'occasione importante o da scrivere sul curriculum. O al primo incontro: «Piacere, Demetra». Ma prima di passare al «Cloe, come stai?», bisogna che si familiarizzi, che nasca qualcosa di più. Il doppio nome consentirebbe a Cloe/Demetra di scegliere come porsi, di volta in volta.
Chissà se la doppia opzione avrebbe mitigato il problema evidenziato dalla ricerca, problema che poi non affligge solo i britannici. Ricordate il dubbio di Troisi: Massimiliano o è meglio Ugo?
A proposito, Chloe si pronuncia: Clo-ì, accento sulla i.
Buon venerdì.

 

Foto: Linda Storti

 


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