Se 50.000 contatti al mio blog che, nel contempo, è anche l’organo ufficiale del Sindacato Dipendenti Ast non sono serviti quasi a nulla malgrado il mio costante impegno volto a che l’Azienda Siciliana Trasporti spa diventasse, oltre che un’Azienda “normale” anche un’azienda non “privatizzata”, figuriamoci l’irrisorio apporto alla medesima causa dato dai circa 150 amici (ovvero presunti tali) racimolati uno per uno su Facebook “pescando” nel bacino dei dipendenti Ast che familiarizzano con il p.c.
Ecco il perché della mia decisione, a partire da oggi, di concentrare i miei sforzi in direzione del popolo dell’Ast solo ed esclusivamente sul blog e di abbandonare gli interventi su Facebook.
Su Facebook che ha ovviamente i suoi pregi e i suoi difetti e dove si può cazzeggiare, raccontare barzellette, scherzare, pubblicare foto e filmati casti e/o osceni, offendere gratuitamente spesso in maniera anonima non mi sembra vi sia molto spazio per dibattiti seri, per dialogare pacatamente su argomenti che assumono, spesso, risvolti drammatici come quelli interessanti, in atto, l’Azienda Siciliana Trasporti avviata, grazie a degli affaristi senza scrupoli, a trasformarsi in qualcosa di diverso da come l’abbiamo sempre conosciuta e ciò, soprattutto, per la viltà, la paura delle conseguenze, la mancanza di coraggio dei suoi dipendenti che si sono rivelati (almeno fin’ora) incapaci di impedire i turpi disegni degli Amministratori, dei Dirigenti e dei Sindacalisti della Società, “tutti uniti, appassionatamente” per realizzare un disegno volto a creare benefici personali per gli stessi e “lacrime e sangue” per gli inermi operatori che, a mio avviso, “se la sono proprio cercata”.
Da domani, il Sidast vi aspetterà, ancora per un po’, solo sul blog che, fra l’altro, consente l’invio di commenti ai post, cui risponderò uno per uno, così come risponderò, in forma privata, a chi vorrà dibattere qualsiasi argomento aziendale ma che vorrà mantenere l’anonimato purchè indichi, nella sua e-mail, nome, cognome, agenzia d’appartenenza e incarico rivestito. Dati, questi, che non saranno resi pubblici ma che mi consentiranno di avere rapporti epistolari con persone “vere” e non con sporchi individui che si trincerano dietro l’anonimato.
Può anche accadere che con questo nuovo metodo ci si possa stringere meglio attorno alle innovative idee del nuovo Sindacato che nulla ha a che spartire con le altre organizzazioni sindacali aziendali alle quali piace giocare a nascondino con i propri aderenti quando si tratta di affrontare le questioni più generali e più importanti che attengono al futuro dell’Azienda e a quello dei lavoratori.