Ci sono situazioni che mi fanno riflettere. Come quella che mi è accaduta qualche giorno fa. Un amico mi stava raccontando di un
Ma poi col tempo ho modificato il mio punto di vista.
Sono sempre convinta che le donne non siano socialmente alla pari e che ci non ci sia equilibrio tra i generi. Se fosse stato raggiunto questo risultato, non ci sarebbe motivo di tenere questo blog e rimarcare sempre su certi temi. Ma ora credo che ognuno debba prendersi le proprie responsabilità. Non viviamo ai tempi dell’inquisizione in cui esprimersi poteva costare la vita, dopo atroci torture. Adesso, le donne per prime, possono decidere come vivere la propria vita. Possono studiare lavorare e scegliere se avere una famiglia o vivere libere.
La mia percezione è che anche gli uomini abbiano un grosso svantaggio dal permanere di certi squilibri e mi pare ne stiano prendendo sempre più coscienza. Vivere la famiglia, avere possibilità di conciliare lavoro e vita privata, costruire un rapporto di coppia basato sulla comunicazione mi sembrano argomenti sui quali gli uomini sono sempre più competenti e protagonisti. L’equilibrio perciò è ricercato da entrambi i generi.
Allora perché non si realizza? Perché la responsabilità di cambiare verso una società equilibrata se la prendono ancora in pochi. La maggior parte delle persone si adagia sui vecchi schemi, limitandosi a sfogare la frustrazione che la mancanza di equilibrio provoca, con atteggiamenti prevaricatori o violenti. Ormai non abbiamo scuse: abbiamo la cultura, i mezzi, la libertà e sappiano qual è la strada. L’evoluzione è una nostra scelta.
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