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Se conosci un corrotto, digli di smettere: impoverisce anche te

Creato il 08 marzo 2012 da Ciro_pastore
SE CONOSCI UN CORROTTO, DIGLI DI SMETTERE: IMPOVERISCE ANCHE TE
La corruzione è un cancro che si sta impossessando di tutto il PaeseSE CONOSCI UN CORROTTO, DIGLI DI SMETTERE:IMPOVERISCE ANCHE TEPiccolo vademecum del corrotto che sa mettere a frutto la propria posizione e fottersene della crisi È notizia di questi giorni l’ennesimo caso di malasanità che vede coinvolti insospettabili e stimati professionisti. Le indagini indicano che esiste, probabilmente, un sistema generalizzato che coinvolge in maniera diffusa - ed a più livelli - medici, paramedici e manager della sanità. Più che un singolo, che si muove loscamente per rimpinguare i suoi già lauti guadagni, sembra di capire che negli anni si sia venuto a creare un intreccio d’interessi che lascia configurare anche il reato associativo. Ma la sanità è solo uno dei tanti “campi applicativi” della corruzione, che ha mille possibili applicazioni nel tessuto connettivo economico-sociale. Sistema economico e valori sociali costantemente aggrediti dal più temibile cancro che possa attaccarla, la corruzione appunto. Peraltro, la corruzione – in tutte le sue molteplici forme – determina, a sua volta, evasione fiscale sia a monte che a valle. Infatti, un imprenditore che voglia corrompere un funzionario infedele deve precedentemente procurarsi denaro in nero, visto che pare altamente improbabile che il corruttore possa staccare un assegno o predisporre un bonifico bancario, per concludere la losca transazione con il corrotto. Quindi, per corrompere devo aver precedentemente evaso il fisco, per cui già in quella fase, ho sottratto denaro pubblico. Poi, con la provvista così ottenuta, ottengo un illecito vantaggio che è sicuramente anche un danno per le casse pubbliche, visto che non si corrompe per essere preferiti ad un altro imprenditore ma, quasi sempre, per aumentare fraudolentemente i costi per l’amministrazione/azienda pubblica. Il corrotto a sua volta – se ne può esser certi – non inserirà nella propria dichiarazione dei redditi l’illecito introito. Anzi, spesso, il denaro servirà per acquistare beni (immobili) e servizi (viaggi in luoghi o atipici servizi alla persona = escort straniere) il cui costo fa uscire definitivamente quel danaro dal sistema economico italiano, sottraendo in definitiva ricchezza al nostro paese. Così, i 60 miliardi annui di denaro pubblico che spariscono nel vortice della corruzione – grande e piccola – in molti casi non finiscono solo ad alimentare le vite faraoniche di pochi fortunati ma, in buona parte, si dissolvono fuori dai confini in paradisi fiscali e località turistiche. Solo una parte minore ritorna nel circuito dell’economia nostrana dove, però, le sempre più stringenti regole sulla circolazione del contante e i più accurati controlli incrociati sulle banche dati, rendono difficile al corrotto di potersi godere, in santa pace , il frutto del proprio “sudato lavoro ”. Certo, i nostri porti turistici sono tuttora affollati da maestosi candidi navigli che, solo per essere messi in moto, necessitano di un rifornimento pari allo stipendio medio mensile di un lavoratore tipo. Certo, le gioiellerie continuano a vendere preziosi monili che impreziosiscono il corpo di più o meno leggiadre fanciulle o signore agèe. Certo, si vedono ancora sfilare apparentemente modeste impiegate con abiti griffati, scarpe da centinaia di euro, borse con prezzi di vendita esorbitanti. Certo, assistiamo ancora all’esibizione di status symbol come candide autovetture teutoniche che richiedono l’esborso di due/tre anni di stipendio per potersi togliere il gusto di guidarle. Certo, non è difficile intravedere ancora chi sfoggia orologi di marca che costano quanto una buona utilitaria. Certo, non è un caso incrociare chi, di ritorno da una vacanza esotica, in pieno inverno sfoggia abbronzature che il povero comune mortale non può certo raggiungere - nei tre giorni tre - che può concedersi al “ mappatella beach”. Certo, non è evento raro constatare che i patrimoni immobiliari di certi fortunati siano decisamente incompatibili con i loro redditi dichiarati. Certo, non è pura fantasia verificare che molti hanno la fortuna di avere mogli, figli, sorelle, nipoti, cugini (e finanche amanti) assunti con lauti stipendi presso le ditte fornitrici di beni e servizi per la Pubblica Amministrazione e/o aziende satelliti. Come si vede, nonostante la crisi, nonostante “Pantalone” abbia le tasche vuote; nonostante il rigore e l’onestà non siano più soltanto valori morali ed etici da enunciare; nonostante tutto ciò, c’è ancora qualcuno/a che crede fermamente che il sistema possa, anzi debba, continuare a perpetrarsi. Noncuranti dei tagli, noncuranti delle difficoltà, noncuranti delle riduzioni salariali, noncuranti dei futuri tagli occupazionali, noncuranti di tutto ciò esistono ancora uomini e donne che, come moderni vampiri, succhiano il sangue ai propri stessi vicini di casa, ai propri colleghi di lavoro. Come famelici piranha, si aggirano, ancora oggi, alla vorace ricerca di qualcosa da spolpare, vittime non solo della propria ingordigia ma anche fiduciosi nella propria impunità. Ma forse qualcosa sta cambiando, forse i molti che, per “quieto vivere” e per disinteresse, finora hanno volto lo sguardo altrove, forse dico, stanno capendo che la corruzione non è un problema che riguarda soltanto chi la pratica e l’Autorità Giudiziaria che deve reprimerla. La corruzione, invece, è un danno economico che riguarda tutti noi. La corruzione lentamente, proprio come un cancro, si impossessa delle aziende e le riduce alla morte. Ecco perché se conosci un corrotto digli di smettere perché, come un cancro, giorno dopo giorno ti impoverisce e alla fine ti uccide. Ciro Pastore – Il Signore degli Agnelli

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