Nong Bird, 6 anni
Uno sguardo curioso, 2 occhietti vispi e birichini che poco si addicono all’idea di monaco buddista che abbiamo in mente.
Silenziosi e discreti i piccoli monaci entrarono uno dopo l’altro nella stanza e, salutato il loro maestro e cerimoniere, si sedettero con le gambe incrociate in attesa che le preghiere avessero inizio. Bird non è come gli altri, è il più piccolo, e questo lo autorizza a guardarsi intorno e cercare uno sguardo complice senza che nessuno lo sgridi.
Aniccā vata sankhārā
uppāda vaya dhammino
uppajjitvā nirujjhan’ti
tesam vūpasamo sukho
La nenia ripetitiva della preghiera per i defunti rimbalza monotonamente fra i monaci e noi. I miei occhi non riescono a staccarsi da quelli di Bird che, senza timidezza alcuna, scivola lentamente verso di me.
Inizia così un dialogo silenzioso fatto di sorrisi e ammiccamenti. Quando la cerimonia si conclude scendiamo ad aspettare che la bara venga posizionata sul carro e inizi il cammino verso il tempio.
Bird il papà non ce l’ha più ed è per questo che da 6 mesi vive insieme ai monaci del vicino monastero. La mamma lavora in un negozio in città e non si può permettere di lasciarlo a casa da solo. I nonni sono troppo anziani e così per Bird è cominciato un lungo anno di vita monastica. Sveglia alle 5 per accompagnare gli altri monaci a raccogliere le offerte. Al rientro, dopo le preghiere, mangia insieme ai sui compagni e poi va nella sala che fa da scuola, 7 giorni alla settimana, fino a poco prima del tramonto. La routine è interrotta da matrimoni e funerali. Fino ad aprile non rivedrà la madre se non per il suo compleanno e qualche altra rara occasione.
Sorride senza abbassare gli occhi quando capisce che stiamo parlando di lui. Confidando nei suoi occhietti furbi allunga una mano e mi invita a camminare accanto a lui in silenzio. Chi accompagna chi verso il tempio?
Così come ci siamo incontrati le nostre strade si separano al termine della cerimonia. Bird non si è neppure girato mentre tornava verso la sua casetta. A piedi nudi, avvolto nei teli arancioni che formano il suo saio, lentamente scompare in lontananza.
E’ l’alba di un nuovo giorno qui a Bangkok, un giorno che il sole tinge d’arancione…
Lodato sii, mi Signore, per sorella nostra madre Terra,
la quale ci sostenta e alleva,
e produce diversi frutti così come coloriti fiori ed erba
Cantico delle creature-San Francesco d’Assisi
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