Se il facchino potesse parlare...

Creato il 24 giugno 2011 da Riprendiamociroma

Che Roma sia ormai ridotta a una discarica a cielo aperto è un dato di fatto con cui purtroppo siamo rassegnati a convivere. I piani dell'AMA sulla raccolta dei rifiuti porta a porta, dal centro alla periferia, sono stati un fallimento totale. Non stupisce quindi che si legga sempre più spesso di assunzioni dirette, raccomandazioni, incarichi di dirigenza affidati agli "amici" anziché ai più meritevoli. I risultati sono questi. Viviamo nella Capitale europea più zozza, repellente e colerosa che ci sia. Non abbiamo (non ancora) i problemi di Napoli, eppure anche qui la situazione della pulizia delle strade è a livelli da quarto mondo. Continuiamo quindi con le segnalazioni, e dopo i sacchi di monnezza abbandonati davanti all'antico piede romano di qualche giorno fa, vi mostriamo oggi una nuova segnalazione che ci arriva da Stefano: i panni vecchi buttati davanti alla Fontana del Facchino. Per chi non lo sapesse, la Fontana del Facchino è una delle famose sei statue parlanti di Roma, che il Vanvitelli attribuisce addirittura a Michelangelo. E certo, se questa statua potesse parlare davvero, probabilmente farebbe cadere qualche santo o madonna. Già ce li immaginiamo i turisti, pronti a scattare una foto alla graziosa fontanella, desistere inorriditi di fronte alla vista della mini discarica di panni lerci e puzzolenti. Ma a Roma funziona così. A Roma la monnezza viene buttata per terra. Si fa così da anni (i meno giovani ricorderanno la discarica di monnezza sulle banchine del Tevere, all'altezza di Via Arenula) e così si farà sempre. Finché la città sarà amministrata da dilettanti allo sbaraglio non c'è speranza di cambiare le cose.

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