Se il futuro è in mano a loro, siamo a posto….

Creato il 06 dicembre 2011 da Lamagadioz

Questa cosa la devo raccontare, la devo raccontare e la voglio condividere con voi perché io non pensavo che fossimo arrivati a questi livelli, non ci potevo credere finchè non l’ho visto con i miei occhi. Sarò dura, perché in questo periodo vedo nero e non come canta Zucchero, vedo nero davvero. Però quello che ho visto non mi è piaciuto per niente. Ho visto il mio futuro, anzi quello di tutti. Ho visto gli uomini di domani, ho visto alcuni di loro da vicino e non mi hanno fatto una bella impressione.

Generalizzo, parlo in generale e siano benedette tutte le eccezioni a quanto sto per dire. Fatta questa parentesi, ora inizia lo sfogo.

Siamo stati tutti giovani. Io lo sono ancora (:-D). Abbiamo avuto tutti 15 anni, tutti abbiamo avuto i nostri scleri, i periodacci a scuola, la sigaretta fumata di nascosto, la fuga mattutina dalla scuola che ogni regione traduce come vuole (da me si dice marinare, qui a Novi tagliare, da altre parti bigiare e via dicendo), e altre gioie e dolori vari tipici dell’adolescenza.

Però io mi ricordo che a scuola i professori, chi più chi meno, mi seguivano. E se sgarravo, mamma come rompevano i maroni! Che stress se non portavi i compiti, se non studiavi e menate varie.  Io, a dirla tutta ero secchiona e lo sono sempre stata (:-D) ma mi prendevo pure io le mie smazzate. I miei poi mi raccontavano che si prendevano delle belle bacchettate sulle mani ed erano dolori. Però non sono mica diventati degli assassini con la bacchetta, sono persone normali e anzi quando esce fuori il discorso, pure loro ringraziano per quelle bacchettate…

Secondo voi, quelle smazzate che abbiamo preso più o meno tutti, sono servite a formarci come persone? Quei professori che a quel tempo giudicavamo solo dei rompimaroni, ci hanno invece aiutato con i loro rimproveri?

Io penso di sì. E se ripenso ai professori che francamente detestavo, adesso con il senno di poi una parte di me li ringrazia. Perchè se mi impegno in ogni cosa che faccio e rispetto il prossimo lo devo a loro e certamente, anzi soprattutto, alla mia famiglia. La famiglia, appunto. I miei non sono stati esageratamente severi direi giusti. A ballare di sera ho cominciato ad andare a 17 anni e mio padre veniva a prendere me e la mia amica alle due di notte. Grande papi…  E io e la mia amica bevevamo acqua o coca cola durante la serata. Vabbè eravamo strane, lo so, volevamo solo ballare, poco ci fregava dell’alcol. Due sceme direte voi, ma noi ci divertivamo come matte.  Ma qui ci può anche stare che uno a 17anni si faccia il birrozzo con gli amici, non è questo che discuto.

E’ che i ragazzi di oggi secondo me non hanno più guide, né a scuola né a casa. Forse qualche genitore o insegnante che mi legge si sentirà offeso e chiedo scusa, di sicuro ci sono le dovute eccezioni. Ma quello che ho visto io la scorsa settimana mi ha fatto rabbrividire.

Come avrete notato, non ho scritto per diversi giorni perché impegnata in una fiera qui nel Basso Piemonte che mi ha preso tutta la settimana, una fiera del mondo delle associazioni di volontariato, un mondo che conosciamo poco e che il grande pubblico spesso ignora e che invece cela un’umanità straordinaria. Questa fiera si fa ogni anno e ogni anno, al sabato mattina, viene organizzato un incontro tra queste associazioni e i giovani. Sono i giovani delle associazioni a parlare ai loro coetanei. E’ una cosa molto bella e istruttiva, giovani che spiegano quanto sia bello fare il volontario.

Le scuole del territorio erano tutte state invitate. Si saranno presentate 4 classi a dir tanto. Secondo voi, i ragazzi sono rimasti buoni buoni a seguire il convegno o erano fuori a fumare sigarette e bighellonare per la fiera?

Bravi, esatto. Vi sembra normale? Perchè io non me la prendo con i ragazzi, perchè se i giovani non hanno guide è ovvio che si disperdono. Io me la prendo con chi dovrebbe fungere da guida e se ne frega: le insegnanti erano dentro a seguire il convegno e non ce n’è stata una che sia andata fuori a tirare per la giacca quei ragazzi e dir loro di rientrare. In fondo era un convegno realizzato in orario scolastico, era come se fossero a scuola. E quelli belli tranquilli fuori a fumare. Pensate che non ci sia nulla di grave? Per me invece sì e tra poco vi spiego perché.

Una volontaria di un’associazione mi  ha guardato con uno sguardo come a dire: “Ma che ci salgo a fare sul palco se tanto non mi ascolta nessuno?” Eio allora ho preso fuoco.

Mi sono diretta verso uno di questi pischelli che con la faccia da pirla usciva dall’area convegno tutto sorridente, pronto a lanciarsi nel bighellonaggio più sfrenato. Gli dico: “Guarda, c’è il convegno, è per voi, perchè non rientri e senti cosa dicono?”. Mi ha risposto di andarmene a fan….

Bello, eh? E i suoi amici ridevano, che battutona. Sei davvero un comico, hai un futuro brillante davanti a te, stanne certo.

La sfiga di quella mattina ha raggiunto livelli epici, perchè oltre a questi ragazzi smidollati che si aggiravano come zombie per la fiera, mentre i volontari parlavano da soli sul palco (certi hanno fatto finta di avere un pubblico e continuavano a parlare, della serie chi l’ha dura la vince e vedrai che prima o poi i pischelli rientrano…certo…)  la sfiga ha appunto voluto che nella fiera si esibissero nello stesso momento un gruppo di ragazzine per uno spettacolo benefico. Apriti cielo. I pochi ormoni ancora in via di sviluppo della marmaglia pseudo maschile si sono attivati e la ciurma di fancazzisti orgogliosi si è diretta verso lo spettacolo delle ragazzine che ballavano a ritmo di Lady Gaga. I volontari dal canto loro resistevano sul palco, parlando all’unico spettatore rimasto, il fonico.

E anche lì ho preso fuoco, ma in realtà io ero una torcia umana dall’inizio del convegno ed ero talmente furente da non riuscire più a parlare. Li guardavo tutti male, uno a uno. Vedevo quei volontari parlare a vuoto, i professori che giravano le spalle e la marmaglia ferragliosa (avevano quasi tutti un apparecchio dentale) correre verso le piccole Lady Gaga in erba.

Il mio capo, anche lui su tutte le furie, ha avvicinato uno dei professori, tra l’altro suo conoscente, chiedendogli gentilmente di intimare i suoi allievi a raggiungere il convegno. Questo sapete che gli ha risposto: “Ma no, lasciali stare a guardare le ragazzine!”. E si è messo anche lui a guardare lo spettacolo. Porcone ignorante…

Il risultato? I volontari, tristi e mesti sono rientrati ai loro stand sperando che almeno i giovani li degnassero di attenzione passando in fiera. Neanche quella soddisfazione hanno avuto. Finito lo spettacolo delle danzatrici tutte fasciate da body attilatissimi e un cerone in faccia che manco l’ex Silvio popolare aveva osato tanto, i ragazzi si sono dileguati. Vaporizzati, come direbbero loro nel loro gergo troppo figo, troppo “Scialla”.

Avevamo tutti delle facce cjhe sembrava ci avessero pestato. Io stavo male er le associaioni, la provincia stava male per la figura di mer…con le associazioni e il mio capo avrebbe preso volentieri a sberle i presidi e i professori.

Una scena simile era successa qualche giorno prima, ad una fiera di Novi dedicata proprio ai giovani, una specia di salone di orientamento scolastico. La maggior parte era fuori a fumare sigarette.

Io non so voi, ma quando andavo a scuola io, se c’era un convegno da seguire e io provavo ad alzarmi anche solo per andare in bagno, la prof mi seguiva e mi chiedeva spiegazioni. Poi, dopo il convegno, dovevamo tutti fare il temino su quello che avevamo visto, altri,enti c’era un bel 5 sul registro. Vedevi come stavamo tutti belli attenti al convegno…altro che ballerine e sigarette…

Ma sti ragazzi, se oggi fanno così, come si comporteranno in futuro? Come affronteranno la ricerca di un lavoro, i momenti difficili, quando non ci sarà nessuno che potrà aiutarli? Non sono tutti figli di papà, sono per la maggior parte ragazzi normali, magari alle prese con situazioni famigliari difficili o negative e che a scuola non trovano guide sostitutive. Perchè la scuola questo dovrebbe essere. Una guida per tutti, soprattutto per chi non ce l’ha.

L’altro giorno leggevo che la situazione della scuola media italiana, secondo la Fondazione Agnelli,  è media in tutti i sensi, anzi fa proprio schifo. Bassi rendimenti scolastici e professori troppo vecchi. La stessa scuola media ha perso di vista la sua missione. Ci vorrebbe una riforma seria, ma a parte questo ci vuole prima di tutto una guida. Ci vuole qualcuno che insegni a questi ragazzi il rispetto, la sana educazione civica che io studiavo e che invece non esiste più come materia obbligatoria! Mi ricordo ancora i test su cosa significava Stato e Popolo, sulla differenza tra Stato e Nazione o la differenza tanto semplice quanto sostanziale tra diritti e doveri. Loro secondo voi le sanno questo cose? Secondo me se gli chiedi cos’ è il diritto è capace che ti rispondono che è il loro diritto a mandarti a fan….

Se poi a questi ci si mettono altri modelli sbagliati, imposti da falsi successi come quelli in stile Grane Fratello, Amici e compagnia cantante, con raccomandati che arrivano ovunque e ragazzi seri che non vanno da nessuna parte, con esempi di persone di successo che hanno messo sotto i piedi valori e moralità, allora la frittata è fatta. Allora non possiamo dare la colpa ai giovani. La colpa è della scuola e del sistema. Se non cambieranno, la società sarà presto invasa da questi zombie quindicenni che domani saranno zombie trentenni. Avranno le palle di affrontare lo stress del lavoro, di prendere decisioni importanti, di amministrrae il bene pubblico?

Sarà quel pischello che mi ha mandato a quel paese a governare un domani un’azienda, un Comune o magari lo Stato stesso? Perché già adesso in questi settori non siamo messi troppo bene. Figuriamoci tra dieci anni.

In Australia i pischelli bevono e fumano a livelli impressionanti, che i nostri in confronto sono campioni di salute. Le ragazzine si accorciano la gonna a livelli inguinali appena mettono piede fuori dalla scuola e al sabato sera si coprono il minimo indispensabile, nonostante vento e pioggia. I loro modelli sono le star americane e le icone di stile sono Paris Hilton e Kim Kardashian, dedite alla vita sfrenata e lussuosa votata all’apparenza e non certo a un’esistenza sobria e dignitosa (ma certamente da favola) della Principessa Kate.

Come dire, tutto il mondo dei giovani è simile ovunque, tutti a modo loro stanno attraversando una crisi, una libertà di costumi e fancazzismo che sembra una conquista e a me invece suona tanto di sconfitta. Sconfitta per noi, per loro e, soprattutto, per chi verrà dopo.

La Maga “sciallata” che ora si “vaporizza” perché deve andare a lavorare “a bestia” (così magari i pischelli mi capiscono )


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :