Magazine Cultura

Se il mondo ti crolla addosso (Russ Harris)

Creato il 20 gennaio 2013 da Serenagobbo @SerenaGobbo

Se il mondo ti crolla addosso (Russ Harris)
… non sarà certo un libro a farlo spostare!
Se ci sono “scarti di realtà“, cioè un abisso tra ciò che vorresti e ciò che è la realtà, alcuni manuali di autoaiuto si pongono su questa linea: modifica la realtà, perché volere è potete e se qualcosa ti sta davvero a cuore troverai dentro di te le energie per raggiungerla.
Ebbene, Non è sempre così.
L’autore se ne è accorto quando hanno diagnosticato l’autismo a suo figlio; ma a ognuno di noi capita, in misura più o meno grave: un lutto, una mancata promozione, un abbandono…
E sebbene Harris non ci prometta una vita tutta rose e fiori, il suo discorso fila: anche in mezzo alla tempesta abbiamo delle risorse per mantenere un senso di appagamento interiore.

Spesso la mente, di fronte a certi problemi, non può trovare le soluzioni perché la realtà non si lascia modellare. Anzi, quasi sempre la mente ci fa star più male di quel che stiamo.
Harris ci mette in guardia: il pensiero positivo non funziona nel lungo periodo, perché il nostro cervello, per un fattore evolutivo, è abituato a ragionare in termini di problemi e soluzioni (i trogloditi si sarebbero estinti se non fosse stato così!).
Spesso davanti a uno scarto di realtà reagiamo con rabbia o paura: anche questo è un lascito biologico che abbiamo in comune con molti animali (che reagiscono con la lotta o con la fuga).
Ma quando siamo seppelliti da pensieri, recriminazioni, paure, rimorsi, perdiamo il contatto con la realtà e la gioia di vivere.

Nel libro ci sono vari esercizi, poi ogni lettore ne valuterà fattibilità e utilità. Qui riporto solo un passo che mi tira un po’ su il morale, visto che in questo momento sto vivendo due scarti di realtà non da poco (e che resteranno tali, questo già si sa):
Uno dei suggerimenti che ci dà l’autore è quello di essere presenti, vivere il qui e ora.

“Nessuno è sempre pienamente presente, neanche i maestri zen. (…)
Normalmente alcune persone sono molto più presenti di altre e questo è in gran parte dovuto a quanta pratica fanno. Finora, in questo libro ho parlato solo di pratica informale: semplici e rapidi esercizi di mindfulness che puoi fare durante la giornata. Ma se ti piacesse sviluppare veramente la tua capacità di essere presente, potresti anche valutare una disciplina formale, come la meditazione consapevole, l’Hatha yoga o il Tai Chi.”

Il Tai Chi ho iniziato a farlo pure io. ho sempre provato un’alta considerazione per le arti marziali, e ogni tanto mi arrivano delle conferme.



Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :